Sono tante le studentesse che cercano un lavoro come baby sitter a Bologna o anche a Modena. E, come per qualsiasi altro lavoro, è fondamentale avere un curriculum interessante e scritto bene, e farsi notare. Anche perché ormai anche le baby sitter possono trovare lavoro online e sul web si rischia davvero che il proprio annuncio si perda tra migliaia di altri.

Nessuna famiglia cerca semplicemente “una baby sitter”, ma richiede certe caratteristiche, per esempio “una studentessa con esperienza di neonati”, oppure “una ragazza con patente disponibile il mercoledì pomeriggio”. Quindi, anche nell’annuncio si deve far capire subito al genitore che tipo di baby sitter si è e cosa si sa fare.

Esiste una regola, quella delle 10 parole, che può essere molto utile quando ci si appresta a presentare se stessi. Bisogna immaginarsi di raccontare alla persona che vi sta di fronte (in questo caso un genitore) che tipo di baby sitter si è usando al massimo 10 parole.

  • chi sono (mamma, studentessa, ex insegnante, educatrice, sorella maggiore di tre bambini, donna di 42 anni, laureata, ragazza bilingue);
  • l’esperienza lavorativa (esperienza di tre anni, baby sitter per neonati, con la stessa famiglia per molto tempo);
  • cosa si è in grado di fare (piccole faccende in casa, aiuto compiti, accompagnare i bambini in macchina);
  • se si è disponibili per qualcosa di eccezionale (la notte, la domenica, la mattina molto presto).

Il titolo dell’annuncio è la parte più importante, il biglietto da visita, quindi qui staranno le 10 parole. Poi bisogna raccontarsi (l’età, gli studi) e descrivere l’esperienza lavorativa, senza dilungarsi ma nella maniera più personale possibile, evidenziando le proprie peculiarità. Indicare la tariffa oraria richiesta può non essere una buona idea (sarà da definire in fase di colloquio). Invece è fondamentale, soprattutto quando si parla del web, la foto da allegare un cv: niente figure intere, niente foto con le amiche. Meglio un bel primo piano sorridente, su uno sfondo neutro.