Le Fiamme Gialle di Rimini hanno dato esecuzione alla fase finale di una operazione di polizia economico-finanziaria, a contrasto delle frodi fiscali IVA, che vede, quale principale soggetto coinvolto, il rappresentante legale di una società riminese, dichiaratamente operante nel settore dei prodotti elettronici e in particolare di quelli destinati al settore automobilistico.

In realtà, alla fine delle articolate indagini – svolte in una prima fase dalla Guardia di Finanza di Carpi e poi proseguiti a Rimini, oltre che in altre località, tra cui in particolare Milano e Roma – è risultato che una SRL attiva nel capoluogo rivierasco ha utilizzato (nell’anno d’imposta 2016) fatture false del valore totale di 14 milioni di euro in quanto relative ad operazioni soggettivamente inesistenti, cioè che la vedono solo fittiziamente interposta ai fini di ottenere indebite detrazioni dell’IVA nella misura dell’evasione d’imposta (circa 2,5 milioni di euro), se non addirittura per palesare un bilancio florido per cercare di attingere provvidenze pubbliche di sostegno alle imprese. Per tali emergenze investigative è scattato ora il sequestro dei beni disposto dal GIP presso il Tribunale di Rimini, Dott. Vinicio Cantarini.

I Finanzieri del Gruppo di Rimini, – coordinati dalla Procura della Repubblica di Rimini, nella persona del dott. Luca Bertuzzi –  hanno perciò eseguito il provvedimento, sino alla concorrenza dell’importo evaso, nei confronti di G.A., di anni 45, ritenuto responsabile della frode IVA, con l’apposizione del blocco giudiziario a saldi di conto corrente, quote azionarie, strumenti finanziari, liquidità comunque riconducibili all’indagato, nonché per raggiungere l’importo a ristoro del debito tributario, a beni immobili e mobili.

Oltre 60 le fatture incriminate, emesse da due SRL con sede dichiarata nel milanese nei confronti dell’azienda riminese. Quest’ultima, solo formalmente con sede legale a Carpi (MO), ma in realtà con base operativa a Rimini, dove è avvenuta la contabilizzazione dei documenti falsi, senza che ci fosse alcuna movimentazione di merci tra i fornitori lombardi e l’acquirente riminese, come hanno dimostrato gli accertamenti incrociati delle Fiamme gialle di Carpi. Particolare balzato subito all’attenzione è stata anche però la velocità di pagamento rispetto alla data di emissione delle fatture, che nel giro di pochi giorni venivano puntualmente saldate tramite bonifici bancari, comportamento assai anomalo visto che in ambito commerciale gli accordi prevedono sempre pagamenti a 30 o addirittura 60/90 giorni.

L’azione complessiva di polizia economico-finanziaria attuata a tutela delle entrate dello Stato dai diversi Reparti della Guardia di finanza, intervenuti nell’operazione “Tricky tron”, ha così consentito di scoprire una insidiosa pratica truffaldina che stava perfezionando l’indebita detrazione di IVA per 2,5 milioni di euro, con l’evasione di imposte e di promuovere l’applicazione delle misure cautelari patrimoniali ai fini della confisca, disposte dall’Autorità Giudiziaria ed oggi in corso di esecuzione.