Da martedì 15 ottobre, con la messa a dimora dei prime sette alberi al giardino Yitzhak Rabin nel quartiere Navile, si è avviata la piantagione che interesserà altri sei tra parchi e aree verdi. Per la precisione i nuovi alberi saranno messi a dimora anche nei parchi Nicholas Green (18), Gioco del Mondo (11) e nel giardino Severo Pozzati (17) nel quartiere Borgo Panigale-Reno), al parco Lunetta Gamberini (24) nel quartiere Santo Stefano, al pioppeto Mattei (20) e nell’area patrimoniale tra via dell’Industria e via Alberoni (10) nel quartiere San Donato-San Vitale. In totale gli alberi sono 107 e appartengono sia a specie autoctone sia esotiche, selezionate tra le più efficaci ed efficienti nella lotta all’inquinamento (assorbimento di CO2 e polveri sottili). La loro collocazione, a cura della cooperativa Avola, è stata studiata senza snaturare i disegni paesaggistici di alcune aree verdi, soprattutto quelle di rilevanza storica.

L’obiettivo è anche quello di giungere a fine mandato amministrativo con un bilancio arboreo più consistente rispetto a quello della fine del primo mandato. Peraltro, già oggi sono censiti 84.050 alberi pubblici (a cui si devono aggiungere quelli presenti all’interno delle formazioni forestali dei parchi estensivi e sul lungo fiume) rispetto ai 79.000 della primavera 2016.

Questo primo intervento si inserisce nell’ambito di una strategia più generale legata all’implementazione della fitomassa urbana che, per il 2020, si pone l’obiettivo di aumentare il numero di alberi afferenti al patrimonio pubblico di circa mille unità. Sono infatti previsti interventi di forestazione anche all’interno di alcune aree patrimoniali del Comune di Bologna, non attrezzate a verde pubblico e, proprio per questo, idonee ad ospitare operazioni di carattere più naturalistico.

Fra gli interventi in programma anche quello, attualmente in fase di progettazione, legato alla messa a dimora di una cinquantina di alberi all’interno del centro storico cittadino (una delle zone di Bologna dove la dotazione arborea è più scarsa), in luoghi e posizioni in cui le piante non sono presenti; il tutto nell’ottica di migliorare il microclima urbano e mitigare gli effetti dei colpi di calore in una zona particolarmente critica sotto questo punto di vista.

Prosegue anche il rinnovo di alcune alberature stradali, una corretta pratica agronomica che il Comune di Bologna ha iniziato ad attuare cinque anni fa intervenendo su filari di alberi maturi o poco efficaci dal punto di vista ambientale, attraverso la messa a dimora di nuove piante più efficienti e appartenenti a specie botaniche diversificate, in modo da incrementare la biodiversità urbana.

La strategia “verde” del Comune di Bologna troverà attuazione anche nell’ambito della pianificazione urbanistica (PUG), attraverso la futura realizzazione di una infrastruttura verde urbana, in grado di riunire in un disegno organico di eco-rete il sistema di spazi verdi pubblici (oggi ammontanti a poco più di 1.000 ettari, destinati però a incrementarsi) e privati con il vasto sistema territoriale dei suoli permeabili periurbani (agricoli, del paesaggio naturale, fluviale e della collina).
Nei nuovi strumenti di pianificazione e conseguenti strumenti attuativi verranno perseguiti gli obiettivi generali di rinverdimento delle superfici degli involucri edilizi al fine di potenziare le molteplici funzioni di regolazione (qualità dell’aria, microclima e ciclo dell’acqua) che il verde è in grado di garantire nelle aree a maggior densità abitativa con l’obiettivo di trasformare Bologna in una città sempre più vivibile e resiliente.