È stato presentato oggi nella sede della Città metropolitana di Bologna il Dossier statistico immigrazione IDOS/Confronti, il rapporto socio-statistico che ogni anno presenta e analizza il panorama migratorio europeo, italiano e regionale.

La presentazione è stata organizzata, con il patrocinio della Città metropolitana da Africa e Mediterraneo, focal point regionale del Dossier, che in contemporanea è stato presentato a Roma e in tutte le regioni e provincie autonome.

Dopo i saluti di Mariaraffaella Ferri, Consigliera delegata allo Sviluppo sociale della Città metropolitana di Bologna; Marco Lombardo, Assessore Lavoro, Relazioni europee e internazionali del Comune di Bologna, e Guido Armellini, della Chiesa metodista di Bologna e Modena, sono stati esposti i dati sulla migrazione in Emilia Romagna e a Bologna.

Valerio Vanelli dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio ha presentato un resoconto sulle dinamiche demografiche in Emilia Romagna, dove i residenti stranieri al 1 gennaio 2019 erano 551.222, pari al 12,3% della popolazione complessiva con un incremento di 11.563 unità (+2,2%) rispetto al 2017.

Le province con maggiore presenza percentuale di stranieri sono: Piacenza (14,7%), Parma (14,2%), Modena (13,2%) e Reggio Emilia (12,3%).

Le nazionalità più rappresentate sono: Romania (17,2%), Marocco (11,2%), Albania (10,6%), Ucraina (6,0%), Cina (5,5%), Moldova (5,1%) e Pakistan (4,1%).

I bambini nati da almeno un genitore straniero sono il 24,3% del totale, una presenza stabile e strutturale, come dimostra il fatto che i permessi di soggiorno di lungo periodo (oltre 5 anni di residenza) sono il 66,7% del totale.

Per quanto riguarda in particolare la città metropolitana di Bologna dai dati dell’Osservatorio regionale i residenti stranieri al 1 gennaio 2019 erano 122.126 (pari al 12%) con una prevalenza femminile (54%) e un’età media di 34,6 anni. La distribuzione territoriale vede situazioni piuttosto diversificate: l’unico distretto con un’incidenza più elevata di quella media provinciale (12,0%) è quello della Città di Bologna, corrispondente al comune capoluogo (15,4%) mentre tutti gli altri distretti si collocano al di sotto (Pianura Ovest; Reno-Lavino-Samoggia, Imola e Appennino Bolognese fra il 10% e l’11%, Pianura Est 9,7% e San Lazzaro di Savena 8,5%).

I minori stranieri residenti nella provincia di Bologna al 1° gennaio 2019 sono quasi 25.500, pari al 16,3% del totale dei minori residenti (un anno fa alla stessa data erano il 15,8%). I minori stranieri costituiscono il 20,9% del totale degli stranieri residenti nella provincia, ancora una volta a sottolineare la giovane età della componente straniera della popolazione (si consideri che fra gli italiani residenti nella provincia, i minori sono il 14,7%)22. Una parte di questi minori è costituita da bambini stranieri nati in Italia. Nel 2018 sono nati in provincia di Bologna 1.764 bambini stranieri, di cui quasi la metà – 795 – nel comune capoluogo. Si tratta del 23,3% del totale dei nati nella provincia, quasi uno su quattro. Il dato del comune capoluogo risulta per lo stesso periodo pari al 25,7%.

Il comune con il numero più elevato di residenti stranieri è Crevalcore (15,7%), seguito da Bologna, Galliera e Vergato e quello con il numero più basso è Camugnano (5,2%)

Andrea Stuppini, membro della redazione del Dossier, ha fatto il punto sul tema “immigrati e mercato del lavoro in Emilia Romagna”. Nella nostra regione gli occupati stranieri sono 251.462, pari al 12,5% del totale. In calo di 4.500 unità rispetto al 2017. Il 5,3% è occupato nell’agricoltura, il 32,4% nell’industria e il 62,4% nel terziario.

Le retribuzioni rilevate dall’ISTAT in Emilia-Romagna corrispondono a 1.441 euro netti mensili per gli italiani e 1.097 euro per gli stranieri. Lo scarto del 23,9% dipende dalle diverse mansioni svolte e dalla minore anzianità.

Le imprese con titolare straniero sono 53.046 pari all’11,7% del totale (+2,8%) rispetto al 2017. Le rimesse degli immigrati in Emilia-Romagna sono pari a 572 milioni di euro. Importanti anche le ricadute fiscali: il gettito dei duecentocinquantamila lavoratori stranieri ammonta a 1,3 miliardi di euro. I contributi previdenziali versati a 1,4 miliardi di euro.

Infine, un focus sul territorio metropolitano di Bologna è stato offerto da Angelo Stanghellini, direttore di ASP Città di Bologna. Nel territorio al 30/06/2019 i beneficiari del progetto SPRAR/Siproimi sono 1179 di cui 37 donne singole 586 uomini singoli, 3 transgender, 63 nuclei monoparentali, 245 nuclei familiari, 51 vulnerabili, 194 MSNA. Nell’area della città metropolitana di Bologna sono attualmente disponibili un totale di 2.090 posti suddivisi nei diversi distretti: 919 posti nel distretto Bologna città, 340 nel distretto Pianura Est, 172 nel distretto Reno – Lavino – Samoggia, 119 nel distretto Pianura Ovest, 166 nel distretto San Lazzato di Savena, 183 nel distretto Appennino Bolognese, 191 nel distretto Imola.

“La preziosità di questo Dossier – ha detto in apertura la consigliera metropolitana delegata Mariaraffaella Ferri – è ancora più evidente nel periodo storico che stiamo vivendo nel quale il tema delle migrazioni viene usato mediaticamente come una clava per respingere i presunti invasori.  Questo Dossier ci permette invece di conoscere senza pregiudizi la realtà, partendo dai dati, dalle informazioni, invece che dalle paure e dalle strumentalizzazioni”.

Qui il report dell’Osservatorio regionale