“Sono ormai passati cinque mesi dalle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale. Noi della lista civica Uniti per crescere non abbiamo ottenuto rappresentanza all’interno del consiglio comunale, e durante questo periodo ci siamo semplicemente posti come osservatori, ma crediamo che, alla luce di ciò che accade quasi quotidianamente, sia giunto il tempo di ritornare ad una più attiva partecipazione”, dichiara una nota di Uniti per Crescere Fiorano.

“Per cominciare tale proposito, vorremmo riportare, qui di seguito, alcune semplici considerazioni o comunque qualche spunto per la riflessione, destinato specialmente a chi, pur legittimamente, ha confermato con il suo voto la fiducia a questa amministrazione targata Partito Democratico.

L’attuale Sindaco, sostenuto dal Pd e dalla Lista Civica del Pd, ha ottenuto una vittoria fra le più risicate che la storia di Fiorano ricordi. Sostanzialmente solo poche centinaia di voti e l’ammutinamento dei Cinque Stelle hanno evitato che sia andasse ad un ballottaggio. Tosi ha vinto riportando il peggior risultato della storia della sinistra Fioranese da almeno quarant’anni. Riconfermato soprattutto grazie alla promessa di una lunga lista di opere, d’interventi e di impegni di spesa che, almeno nelle sue intenzioni, si dovrebbero realizzare in questi decisivi cinque anni di legislatura, perché nella precedente, per un motivo o per un altro di fatto non si era materializzato alcunché. Un impegno formale nei confronti di tutti i cittadini davvero imponente. Non lo invidiamo. Solo in pochi avrebbero avuto questo coraggio o forse questa spregiudicatezza. Parliamo della costruzione della nuova scuola, del nuovo palazzetto dello sport, del restyling totale del centro di Fiorano, della sostituzione di 4100 lampioni, della realizzazione di nuove rotatorie e parchi pubblici. Un lung o elenco insomma, ma tranquilli: “Tutto pronto per dopo le elezioni”.

Veniamo ai fatti però: la nuova scuola elementare in sostituzione delle Menotti non vedrà mai la luce perché si sono impantanati nel volerla costruire laddove evidentemente non si può e, più ci si ostina nel voler perseguire questo progetto, senza averne in testa uno alternativo, più si perdo no anni preziosi in cui le opere si potevano davvero realizzare seguendo priorità precise. Il centro storico di Fiorano doveva già essere finito e rimodernato, invece per più di un anno è stato un cantiere a cielo aperto. Le rotatorie, promesse già nei cinque anni precedenti, sono state parzialmente realizzate solo grazie all’intervento di due grandi aziende private in forma di extra-oneri. Davvero potremmo andare avanti ancora, ma ci limiteremo a questo per il momento. Certamente oggi i consiglieri di minoranza potrebbero campare di rendita con tutto il materiale da contestare.

Eppure questa legislatura è partita col botto. Vittima forse della calura estiva la giunta è andata sotto sull’unico tema che possa mandarli a casa per direttissima: il bilancio. Presentano, non senza una certa dose di arroganza, il documento ne ll’ultimo giorno utile ammesso dalla legge, ossia il 31 luglio, certi di farselo vidimare senza intoppi da un consiglio comunale appena insediato considera to come un’ aula di piccoli ma fedeli notai in erba comodamente seduti a timbrare carte. Ebbene il bilancio viene bocciato, la palla passa nelle mani del prefetto e la giustificazione che propinano sull’accaduto è tanto semplice quanto falsa: inesperienza. Sì, perché i consiglieri comunali non conoscono ancora la differenza fra un sì, un no e una astensione e non sanno conseguentemente far di conto. Una falsità; anche offensiva oltretutto.

L’inesperienza non c’entra nulla, la supponenza unita alla troppa sicurezza di chi determinate scelte le dovrebbe prima condividere con gli altri ma non lo fa, invece si; c’entra eccome”.

“In sintesi: a Francesco Tosi, ai suoi collaboratori e ai dirigenti che lui stesso ha scelto manca l’ABC della pubblica amministrazione. Rimangono solo tante belle parole, confezionate ad arte e non prive di una certa quantità di retorica improntata al distrarre l’opinione pubblica da ciò che le serve realmente. Abbiamo perso quasi sei anni, non sono pochi. A Fiorano nemmeno una piccola tribuna nel campo da calcio cittadino è al sicuro dall’incompetenza e diventa pericolante. Le strade sono dissestate. L’illuminazione pubblica è diffusamente mal funzionante se non addirittura assente in certe zone. Sempre più degrado contraddistingue i nostri parchi pubblici. Gli esercenti sono in grande difficoltà. Manca un piano strutturale di rilancio per il quartiere artigiano. Per la sistemazione di una frana a Nirano hanno impiegato due anni, mentre una seconda, sempre nella stessa zona, attende il ripristino da “soli sei mesi”.

Invitiamo quindi i cittadini a riflettere, a porsi delle domande e soprattutto a partecipare attivamente per preservare quello che è di tutti”, conclude la nota di Uniti per Crescere Fiorano.