Secondo quanto emerge dal Monitor dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna, curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, il secondo trimestre del 2019 conferma l’andamento positivo dell’export regionale (+0,6% la variazione percentuale tendenziale), proseguendo il percorso da inizio anno (+0,8%). Spiccano in particolare i buoni risultati ottenuti dai distretti della maglieria e abbigliamento di Carpi e dall’alimentare di Parma, in progresso rispettivamente del 26,7% e del 25,5% nel trimestre, nonché le macchine utensili di Piacenza, +28,2% nel primo semestre.

I primi sei mesi dell’anno hanno confermato la resilienza e la capacità delle imprese appartenenti ai distretti regionali di affrontare le difficoltà cogliendone al contempo le opportunità. Il nostro compito è supportarle in queste delicate fasi del ciclo economico – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Nei primi sei mesi del 2019 Intesa Sanpaolo ha infatti erogato alle imprese dell’Emilia-Romagna oltre 520 milioni di nuovo credito. Allo scorso aprile, in regione, avevano aderito al nostro Programma Filiere, che consente appunto alle piccole imprese di ottenere un migliore e più conveniente accesso al credito, 92 aziende capofila con oltre 20mila dipendenti, 2.650 imprese fornitrici e un giro d’affari complessivo di 13,5 miliardi di euro”.

Buona performance nei mercati maturi (+1,6%), dove spicca l’aumento delle vendite in Francia, Spagna e Olanda. Si sono osservati, invece, risultati negativi sui nuovi mercati (-1,3%), che incidono per il 34% dell’export distrettuale nel 2° trimestre 2019. Pesa la forte riduzione delle esportazioni in Argentina, Marocco, Vietnam e Turchia, non totalmente compensata dalla crescita in Polonia e Bulgaria.

Nella Meccanica ha registrato una buona crescita il distretto delle Macchine utensili di Piacenza (+23,8% nel secondo trimestre del 2019). Sostanzialmente stabili la Meccatronica di Reggio Emilia (+0,5%), i Ciclomotori di Bologna (+0,4%) e le Macchine per l’imballaggio di Bologna (+0,3%). In calo le Macchine per il legno di Rimini (-1,5%), la Food machinery di Parma (-4,8%), le Macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (-8,6%) e le Macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (-12,9%).

Luci e ombre nel settore Alimentare. Ottima crescita dell’Alimentare di Parma (+25,5%) e dei distretti del Lattiero-caseario di Reggio Emilia e parmense (rispettivamente +7,1% e +0,6%). Alla crescita del distretto dei Salumi di Reggio Emilia (+4,8%), si contrappone il calo di quelli di Parma (-4,2%) e del modenese (-7,7%). Forte calo dell’Ortofrutta romagnola (-8,5%) in lotta contro il fenomeno della cimice asiatica.

Nel Sistema moda si è osservata una dinamica favorevole: crescita a doppia cifra per la Maglieria e abbigliamento di Carpi (+26,7%) e l’Abbigliamento di Rimini (+19,7%); continua invece la performance negativa delle Calzature di San Mauro Pascoli (-4,4%).

Nel Sistema casa, al rafforzamento dell’export dei Mobili imbottiti di Forlì, che anche nel 2° trimestre del 2019 ha fatto registrare una crescita dell’11,5%, si è contrapposto l’andamento negativo del distretto delle Piastrelle di Sassuolo, (-2,3%).

In calo nel periodo aprile-giugno 2019 le esportazioni dei Poli tecnologici regionali, in controtendenza rispetto alla dinamica nazionale (-8,5% versus +31,4%). Pesano gli arretramenti del Polo ICT dell’Emilia-Romagna (-16,8%) e del Biomedicale di Mirandola (-5,3%), non compensati dalle buone performance del Biomedicale di Bologna (+9,9%).