Sono 874 gli oggetti che nel mese di ottobre sono stati smarriti in città e consegnati all’Ufficio oggetti rinvenuti del Comune di Bologna. Tanti come sempre gli smartphone, le borse, gli zaini, gli occhiali e soprattutto i portafogli persi. I portafogli restano anche la gran parte degli oggetti che più spesso tornano a “casa”: a ottobre sono stati 132 su un totale di 242 oggetti restituiti. In uno di questi c’erano ancora 600 euro dei 670 che conteneva: il ladro, distratto o frettoloso, non se ne era accorto…

Non è stata ancora ritrovata, invece, la borsetta di una signora quasi centenaria che ha telefonato all’Ufficio oggetti rinvenuti del Comune dopo aver subito un furto in zona laghetti di Corticella. La signora, che ha sporto denuncia, conservava nella sua borsetta alcuni piccoli quaderni su cui erano appuntati i ricordi di una vita, dall’infanzia ai viaggi in Egitto, Brasile, Argentina. La signora rileggeva ogni sera quei taccuini come esercizio di memoria e spera di recuperarli: se qualcuno dovesse ritrovarli, può rivolgersi all’Ufficio oggetti rinvenuti.

Il proprietario, per rientrare in possesso del proprio oggetto o documento, deve presentarsi personalmente, con un documento d’identità valido, all’Ufficio che si trova in piazza Liber Paradisus 10 – Torre B – piano zero, e che è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30; il martedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 e il giovedì con orario continuato dalle 8.30 alle 16.30. Il proprietario deve fornire una descrizione dettagliata del bene e deve portare con sé l’eventuale denuncia.
Di tutti gli oggetti smarriti viene pubblicato mensilmente un elenco a cura dell’Ufficio oggetti rinvenuti del Comune di Bologna che si occupa di tenerli in custodia per 12 mesi.
Nel caso il proprietario non si presenti per il ritiro entro 12 mesi, l’oggetto viene restituito alla persona che l’ha trovato e consegnato. Il ritrovatore ha due mesi di tempo per ritirare l’oggetto. Tutti i beni non ritirati rimangono a disposizione del Comune e potranno essere messi in vendita all’asta. Nel caso in cui l’oggetto non avesse un reale valore economico o non riuscisse ad essere venduto all’asta, questo viene donato ad associazioni che presentano dei progetti di valore sociale, didattico in tema ambientale, di riuso e di riciclo o di aggregazione.