Definire un patto parasociale, o comunque uno strumento negoziale, che coinvolga l’intera compagine societaria di Seta spa, allo scopo di rendere lo statuto dell’impresa di trasporto pubblico maggiormente aderente alle norme previste per le società a controllo pubblico. È la richiesta che il Comune di Modena farà alla Regione Emilia-Romagna, in qualità di socio maggioritario di Tiper spa e controllante di Herm srl, visto che direttamente o indirettamente le azioni di Seta sono possedute da pubbliche amministrazioni.

L’iniziativa fa parte delle attività che il Comune ha dichiarato di intraprendere con la delibera di “Analisi e razionalizzazione delle partecipazioni societarie” prevista ogni anno dal Tusp, il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica, che il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di giovedì 12 dicembre con il voto a favore della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena solidale, Verdi), il voto contrario del Movimento 5 Stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.

Il provvedimento, illustrato dall’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza sottolineando come l’analisi confermi che permangono le condizioni normative che permettono al Comune di detenere partecipazioni societarie, prevede anche l’invito rivolto alle società a controllo pubblico per il rispetto delle soglie massime di compenso per l’organo amministrativo (riguardo a Seta, pur non essendo considerata tecnicamente a controllo pubblico, la questione è già stata verificata) e l’impegno a sollecitare la Camera di commercio per completare la liquidazione di Promo.

Nel frattempo, il Comune è già uscito da Ervet con la presa d’atto della costituzione della nuova società Art-Er a cui il Comune non ha aderito, mentre entro la fine dell’anno si completerà la vendita di 1.250 azioni di Bper Banca (valore attuale intorno ai 5 mila euro) possedute dalla Fondazione scuola materna Guglielmo Raisini in quanto rappresentano una partecipazione indiretta, e non essenziale, da parte del Comune.

Le altre società partecipate dal Comune, e per le quali non è stata rilevata la necessità di misure di razionalizzazione, sono Amo spa, Hera spa, Farmacie comunali spa, Modena Fiere, ForModena, CambiaMo, Lepida spa e Banca popolare Etica.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giovanni Silingardi, citando l’Anac, ha motivato il voto contrario con una diversa valutazione sulla natura di Seta spa e di Modena Fiere, ritenute invece società a controllo pubblico, contrariamente all’interpretazione del Comune di una decisione della Corte dei Conti.

Marco Forghieri (Pd) ha sottolineato, invece, come la legislazione in questo settore non sempre permetta di attivare strumenti per una gestione efficace delle diverse situazioni amministrative.