Sulla bozza di delibera in discussione si ritrova la seguente motivazione: “Liliana Segre ha svolto e svolge tutt’oggi un’importante attività nel campo sociale, facendosi testimone, con i suoi racconti delle terribili esperienze vissute, a vecchie e nuove generazioni affinché si mantenga vivo il ricordo e mai più si ripeta nella storia una deriva razzista così violenta.

Il Comune di Spilamberto ritiene fondamentale portare avanti questa memoria, per non dimenticare uno dei momenti più infausti della nostra storia, che è stato fonte di terribili discriminazioni e premessa negli anni successivi per la deportazione di migliaia di cittadini di ogni età, nei campi di concentramento fascisti e nazisti dove moltissimi civili sono stati uccisi, dopo atroci sofferenze morali e fisiche”.

Ricordiamo che Liliana Segre è nata a Milano il 10 settembre 1930. In quanto ebrea, rimase vittima delle leggi razziali fasciste all’età di solo 8 anni. Nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare per trascorrere con alcuni familiari un lungo periodo in fuga dalle persecuzioni razziste. Nel tentativo di trovare salvezza in Svizzera, venne bloccata al confine il 7 dicembre 1943, trasferita in Italia e tratta in arresto nei pressi di Varese; venne portata in diverse carceri lombarde fino a San Vittore a Milano dove rimase detenuta per 40 giorni. Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal ‘Binario 21’ della Stazione Centrale di Milano al campo di concentramento di Birkenau-Aushwitz ed il 6 febbraio fu internata nella sezione femminile. Il padre morì ad aprile, mentre i nonni paterni, deportati ad Auschwitz, furono uccisi poco dopo il loro arrivo. Durante la sua permanenza nel campo di concentramento fu impiegata nei lavori forzati all’interno della fabbrica di munizioni Union, di proprietà della Siemens per circa un anno. Il 27 gennaio 1945, per sfuggire all’avanzata dell’Armata Rossa, i nazisti sgomberarono il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz trasferendo a piedi, 56.000 prigionieri tra cui anche Liliana Segre, in un viaggio della morte verso la Germania. Non ancora 15enne, fu condotta nel campo femminile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sotto campo di Malchow, nel nord della Germania. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l’occupazione del campo di Malchow da parte dell’Armata rossa, tornando a Milano solo nell’agosto 1945. Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Nel 1990, dopo 45 anni di silenzio sulla sua storia personale, decise di partecipare ad alcuni incontri con gli studenti delle scuole di Milano portando la sua testimonianza di ex deportata, diventando una testimone importantissima per l’Italia, fino ad essere nominata Senatrice a vita nel gennaio 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Liliana Segre ha continuato in tutti questi anni pubblicamente a esaminare e scandagliare la storia e la contemporaneità promuovendo campagne per i diritti umani e per debellare il razzismo e l’antisemitismo.

Appuntamento in Consiglio Comunale, domani sera, alle 20.30, allo Spazio Eventi L. Famigli.