Sono state 301 le segnalazioni relative a casi di maltrattamento di animali giunte nel 2019 alla Polizia Locale di Modena che ha svolto i necessari controlli per verificare il rispetto delle norme stabilite dal Regolamento Benessere Animali.

Delle oltre 300 arrivate, 89 segnalazioni riguardavano animali considerati in pericolo. L’ultima, in ordine di tempo, a dicembre, riferiva della presenza di numerosi cani, tra cui cagne in attesa dei cuccioli, tenuti all’aperto e senza riparo, in un’area nella zona sud di Modena. Le condizioni inidonee in cui venivano tenuti ben 11 cani, tra i quali diversi cuccioli, due femmine gravide e una che aveva partorito da poche settimane, sono state verificate dagli operatori del Nucleo di Prossimità della Polizia locale, che tra le altre cose si occupa anche di benessere animale. Le tre cagne e i quattro cuccioli, simili ai cani di razza pincher, e messi all’interno di uno scatolone di cartone posto sul terreno, sono stati sequestrati e portati in struttura idonea dove hanno ricevuto cure, assistenza e dove le due femmine gravide hanno partorito poi rispettivamente due cuccioli. È stato invece denunciato per il reato di maltrattamento di animali l’uomo, un senza fissa dimora, che li custodiva e che non è risultato essere proprietario di tutti gli animali.

Altre segnalazioni giunte in corso d’anno hanno riguardato cani movimentati in modo irregolare, detenuti alla catena o in balcone, per cui sono state elevate le sanzioni previste dal Regolamento comunale Benessere Animali. E, in particolare, in seguito ai controlli eseguiti dalla Polizia locale di concerto con l’Ufficio Diritti animali del Comune, è stato emesso un provvedimento di divieto di detenzione animali a carico di un giovane residente a Modena che ripetutamente aveva acquisito e poi ceduto cani, essendo completamente privo delle competenze minime per la gestione degli animali.

In seguito a segnalazioni di diverso tipo, la Polizia di prossimità ha inoltre accertato la numerosa presenza di cani senza microchip che probabilmente alimentano il mercato clandestino dei cani provenienti dal sud Italia attraverso le cosiddette staffette del sud. Da tempo l’amministrazione comunale, attraverso Polizia locale e Ufficio Diritti Animali, insieme a Forze dell’Ordine e Ausl, è impegnata a contrastare il fenomeno, anche sensibilizzando le persone a non acquistare cani senza garanzie sulla provenienza. Il fenomeno delle staffette, spiegano i tecnici dell’Ufficio diritti animali, nasce infatti da annunci on line che propongono l’adozione di cuccioli che però spesso non sono vaccinati, né iscritti all’anagrafe canina e per i quali viene anche richiesto un pagamento al momento della consegna. In molti casi, inoltre, questi animali si rivelano malati o portatori di malattie come la leishmaniosi che qui non erano più presenti.

 

(nella foto due dei quattro cuccioli sequestrati e portati in salvo dalla Polizia Locale)