Con l’incontro in programma domani, martedì 21 gennaio, alle 20.45, presso la Sala Arcelli della CNA Provinciale, inizia un ciclo di incontri che si terranno sull’intero territorio provinciale e che l’Associazione modenese organizza per celebrare il 75esimo anniversario della propria costituzione.

Il primo ospite sarà Carlo Cottarelli, che partirà dal suo ultimo saggio “Pachidermi e pappagalli” per analizzare spietatamente i pregiudizi, i luoghi comuni e le bugie che spesso inquinano i social, i giornali e i talk show, con l’obiettivo di separare le menzogne dalla realtà.

Una sorta di esercizio di igiene mentale, quello che l’autorevole studioso di economia proporrà al pubblico (l’incontro è aperto a tutti), scendendo nel dettaglio di alcune delle cosiddette fake news più in voga. Il Mes, ad esempio, che secondo qualcuno servirebbe a salvare le banche tedesche con i soldi italiani (la stessa cosa che dicono, ovviamente al contrario, i sovranisti tedeschi). Ma le bufale, soprattutto a sfondo economico, ormai non si contano più: da quelle secondo le quali le banche non prestano soldi perché vogliono tenerseli (non si sa bene per cosa), a quelle sull’euro.

Durante l’incontro non si parlerà solo di bufale, ma anche di economia e di ciò che serve – o meglio, servirebbe – al paese per tentare di risalire da una crisi ormai strutturale.

 

Carlo Cottarelli, editorialista ed economista, dopo aver ricoperto importanti ruoli in Banca d’Italia e presso il Fondo Monetario internazionale, nel 2013 è stato nominato commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, incarico al termine del quale non ha mancato di sottolineare la chiusura del sistema politico e di quello amministrativo ad un vero rinnovamento. Nel maggio del 2018, prima del primo governo Conte, è stato incaricato dal Presidente Mattarella di formare nuovo governo tecnico. Ha scritto diversi apprezzati libri: La lista della spesa, la verità sulla spesa pubblica e come la si può tagliare; Il macigno: perché il debito pubblico ci schiaccia; I sette peccati capitali dell’economia italiana.