Il 30 gennaio 1944, a poco più di un mese dall’uccisione dei sette fratelli Cervi e di Quarto Camurri, nel Poligono di tiro di Reggio Emilia i fascisti repubblichini fucilarono don Pasquino Borghi e altri otto antifascisti: Ferruccio Battini, Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, Enrico Menozzi, Contardo Trentini ed Enrico Zambonini.

Il 76esimo anniversario dell’eccidio sarà ricordato giovedì 30 gennaio, con un programma di iniziative promosse da Comune di Reggio Emilia, Provincia, associazioni partigiane Anpi, Alpi, Apc, Anppia, Comitato democratico costituzionale, Istituto Alcide Cervi, Istoreco e Ufficio scolastico di Reggio Emilia.

Le celebrazioni si apriranno alle ore 16 al Poligono di tiro di via Paterlini 17, dove si omaggeranno i caduti nel luogo dell’eccidio, con gli interventi del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, del presidente Alpi-Apc Elio Ivo Sassi a nome delle Associazioni partigiane e di don Giuseppe Dossetti, parroco di San Pellegrino.

Alle ore 17, nella parrocchia di San Pellegrino di via Tassoni 2, è in programma la visita all’esposizione dedicata a don Pasquino Borghi, a cura di Istoreco.

A seguire, alle ore 18, nella chiesa di San Pellegrino il Vescovo monsignor Massimo Camisasca celebrerà una messa in suffragio dei caduti.

Nel corso della giornata verrà deposta una corona presso la lapide in vicolo dei Servi, collocata sul retro dell’Ostello della Ghiara, nelle cui adiacenze sorgeva il luogo di detenzione fascista dove furono rinchiusi i martiri prima dell’esecuzione.