I protagonisti della produzione e distribuzione della musica, invitati dagli organizzatori della mostra NOI. NON ERANO SOLO CANZONETTE, si incontreranno per discutere insieme sulla trasformazione della musica italiana e dell’industria discografica con l’avvento del digitale. L’appuntamento è mercoledì 29 gennaio alle ore 17.00, presso l’Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Salaborsa di Bologna.

Si è appena concluso il decennio che più ha segnato l’industria musicale a seguito della rivoluzione digitale, contrassegnando il passaggio dal mondo della plastica a quello liquido.

L’immagine che meglio descrive questi lunghi anni di transizione racconta il decennio della definiva affermazione del repertorio italiano: solo sette artisti internazionali hanno portato un album in top ten e solo nel 2017 un artista straniero è stato il vincitore della stagione. La produzione locale ha dunque occupato le classifiche con oltre l’80% di share: al confronto, il cinema italiano non raggiunge il 30% tra i film più visti nello stesso periodo.

Ed è diventato sempre più evidente come la stagione dello streaming abbia introdotto un forte cambiamento generazionale nelle chart: dagli anni del successo delle grandi star italiane, si è giunti infatti al dominio di Ed Sheeran, Sfera Ebbasta e Ultimo, tutti nati negli anni Novanta e spinti dalla rivoluzione digitale dell’era di Spotify e degli smartphone.

L’impatto dell’incremento del digitale sul mercato è d’altronde notevole: da un 17% del segmento digitale in Italia nel 2010 si è passati infatti al 73% del 2019 – nessuna industria ha rappresentato meglio l’adattamento all’innovazione nel corso degli anni. Nei dieci anni passati sono stati certificati 988 album, dei quali sei hanno ottenuto il diamante, e 3197 singoli, dei quali quattro diamante, e l’era delle playlist ha registrato una forte affermazione delle singole canzoni. Ma in termini di ricavi gli album hanno mantenuto la leadership con un deciso controllo delle chart musicali.

L’ultimo, grande momento di mutazione del mercato è il ricambio generazionale: nuovi generi musicali come l’urban hanno preso il sopravvento, ma allo stesso tempo i dati mostrano che la travolgente corsa dello streaming, dominata da consumatori teenager, sta incominciando a coinvolgere anche la fasce adulte.

Parteciperanno: Dodi Battaglia, artista e portavoce Nuovo Imaie; Federica Tremolada, Managing Director Spotify; Lino Prencipe, Director Digital & Business Development Sony Music Italy e Marta Cagnola, giornalista e speaker Radio2.

Introduce l’incontro Gianpaolo Brusini, curatore della mostra NOI. NON ERANO SOLO CANZONETTE. Conduce Enzo Mazza, Ceo Fimi.

Enzo Mazza: «La mostra NOI racconta la storia d’Italia attraverso la musica: un’impresa importante per capire come certe canzoni e certi generi musicali si siano affermati in particolari momenti dell’evoluzione del nostro Paese. Soprattutto per le nuove generazioni è un’occasione unica per immergersi nel lungo e affascinante racconto della musica italiana la cui eredità è presente anche negli artisti di oggi».

Dodi Battaglia: «Da bolognese sono felice che la mia città sia stata scelta per questo significativo convegno e orgoglioso di fare parte di un evento così importante».

Evento collaterale della mostra NOI. Non erano solo canzonette, inserito all’interno del ciclo IL MERCATO DELLA MUSICA organizzato da BOLOGNA CITTA’ DELLA MUSICA

 

MOSTRA NOI. NON ERANO SOLO CANZONETTE

La musica di uno specifico periodo storico va di pari passo con la letteratura, l’arte, l’architettura, la politica di quel tempo e una canzone, non meno di un libro o di un dipinto, riflette il momento in cui è stata immaginata, scritta e cantata. Comunicando di volta in volta l’urgenza della protesta, il languore dell’amore, la forza di un ideale, la canzone popolare trova la propria strada in tutte le epoche ed eventi della Storia. Dai grandi avvenimenti fino alla semplice routine quotidiana, la musica narra, descrive, preconizza e, infine, fissa nella memoria.

È proprio in questo stretto legame fra senso della Storia e meccanismo della memoria che la mostra “NOI. Non erano solo canzonette” sa evocare emozioni, riflessione e conoscenza. Dal 1958 al 1982, canzoni che si sono fuse con i momenti significativi della nostra vita, sia essi individuali o collettivi, rivivono non solo come suono ma anche in testi, immagini, oggetti. Un’immersione totale capace di trasmettere il senso profondo di quegli anni anche a chi, molto più giovane, quella Storia non l’ha mai vissuta.Per incoraggiarli a comprendere i momenti importanti del nostro passato, di quali lacrime e quali sorrisi fosse composto, così da renderli davvero partecipi di quel lungo processo che ci ha condotti fin qui.

Una nuova installazione, dedicata al film I CENTO PASSI di Marco Tullio Giordana, accoglie a Palazzo Belloni, dal 24 gennaio, i visitatori della mostra “NOI. Non erano solo canzonette”.

Cento passi scolpiti nel percorso espositivo che prendono le mosse da Nel blu dipinto di blu per terminare al  9 maggio 1978, giorno dell’assassinio di Aldo Moro, lo stesso giorno in cui viene ucciso Peppino Impastato.
Cento, come i passi che separano l’abitazione di Peppino dalla casa del boss Gaetano Badalamenti.
Un percorso costruito all’interno della mostra e che scorre come una vena oscura all’interno di un organismo in tumultuosa trasformazione, economica, etica e sociale: l’Italia degli anni 60 e 70.

Un omaggio a un poeta e un sognatore a cui la realtà presenta un conto salatissimo. Quando arriva il ’78, mentre c’è chi si rifugia nel privato, lui si presenta alle elezioni comunali. Due giorni prima del voto, il 9 maggio 1978, lo fanno saltare in aria sui binari della ferrovia con sei chili di tritolo. Suicidio si dirà per vent’anni, prima che Gaetano Badalamenti fosse ritenuto responsabile. Il giorno è lo stesso dell’assassinio di Aldo Moro e nel quale, dunque, i media si occuperanno esclusivamente di quest’ultimo avvenimento, ben più importante dei fatti relativi a quel piccolo siciliano di provincia. Contemporaneità, questa, che ha poi sempre inciso sulle ricorrenze e gli anniversari.

Con questa installazione, la mostra “NOI” vuole riportare alla memoria chi ebbe il coraggio, la forza, l’incoscienza di voltarsi e cantare fuori dal coro. Un cammino da percorrere insieme, nel ricordo di questa ostinata lotta di un uomo onesto, nel ventennale dell’uscita nelle sale del film I CENTO PASSI di Marco Tullio Giordana.

Palazzo Belloni, Bologna (Via de’ Gombruti, 13/a)

Lunedì-Martedì: visita riservata a gruppi e scuole

Mercoledì-Venerdì: 14-20

Sabato: 10-22

Domenica: 10-21

Per informazioni www.mostranoi.it  3311047160