Approfittando della fiducia dei genitori, di cui era amico, ha abusato sessualmente della loro figlia. Gli episodi si sono susseguiti da quando la vittima, ora maggiorenne, era una bambina di 9 anni, fino a quando è diventata un’adolescente e ne ha compiuti 15. In questi sei anni ha subito palpeggiamenti alle parti intime e baci, senza poter far nulla per opporsi. L’uomo, un sessantenne reggiano, è stato denunciato dopo che la ragazzina ha avuto la forze e il coraggio di raccontare gli abusi ai familiari.

Il 60enne condivideva con il padre della vittima una passione sportiva. A volte la ragazzina li accompagnava ed era in quei frangenti che si creavano le occasioni di cui il 60enne approfittava. Poi, a causa di alcuni malesseri della vittima, il medico curante la indirizzò allo psicologo dell’Ausl, che raccolse il suo sfogo e segnalò l’accaduto, culminato con la denuncia del pensionato. Quindi l’iter processuale con la Corte d’Appello di Bologna che nel gennaio del 2019 ha confermato la sentenza di condanna a 4 anni di reclusione emessa dal tribunale di Reggio Emilia per il reato di violenza sessuale aggravata e continuata. Oltre ai 4 anni di reclusione all’uomo sono state comminate anche le pene accessorie dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela e amministrazione di sostegno, perdita al diritto degli alimenti, interdizione dai pubblici uffici perpetua e esclusione dalla successione della persona offesa.

La sentenza di condanna, divenuta esecutiva lo scorso 14 gennaio ha visto l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura reggiana spiccare a carico dell’uomo l’ordine di carcerazione, eseguito dai carabinieri di Carpineti che ieri mattina, rintracciato l’uomo, vi hanno dato esecuzione arrestandolo e conducendolo, al termine delle formalità di rito, presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena.