Sarà “Un’Unione più coesa, più ambiziosa, più vicina alle persone” il titolo dell’edizione 2020 della Summer School Renzo Imbeni che si svolgerà a Modena dal 7 al 12 settembre soffermandosi su tutti in temi di attualità, a partire della riflessione sulle sfide globali che l’Ue ha di fronte a sé, tra questi anche il contrasto alle pandemie e gli interventi che saranno necessari per il rilancio dell’economia e dell’occupazione.

Lo ha stabilito il comunicato scientifico della scuola promossa dal Comune di Modena, con l’Università di Modena e Reggio Emilia e la Fondazione Collegio San Carlo, che si è riunito in teleconferenza nei giorni scorsi per definire il percorso di selezione dei 30 giovani neo-laureati che parteciperanno al corso, al termine del quale verranno assegnate due borse di studio di tirocinio da svolgersi al Parlamento europeo di Bruxelles. L’avviso per la selezione dei 30 giovani, almeno nove dei quali proverranno da Unimore, sarà pubblicato entro marzo.
La Summer School, ormai alla sesta edizione, è intitolata alla memoria di Renzo Imbeni, modenese, già vice presidente del Parlamento europeo, scomparso 15 anni fa. L’iniziativa, con il contributo della Fondazione di Modena, è realizzata con la collaborazione scientifica dell’Istituto Affari internazionali, del Consiglio italiano del Movimento europeo, l’Istituto e del Centro studi sul federalismo di Torino. Oltre al Centro Europe Direct del Comune, sono impegnati nell’organizzazione il Centro di documentazione e ricerche sull’Unione europea, i Dipartimenti di Economia “Marco Biagi, di Giurisprudenza e di Studi linguistici di Unimore.
Per l’edizione 2020 sono già stati confermati l’alto patrocinio del Parlamento europeo e il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Si prevede la partecipazione di una trentina di relatori scelti tra le personalità del mondo politico istituzionale e tra gli esperti del mondo accademico e dei più importanti “think tank” europei. Diversi degli incontri, come nelle scorse edizioni, saranno aperti al pubblico.
Il direttore scientifico della scuola è Marco Gestri, professore ordinario di Diritto internazionale, direttore del Centro di documentazione e ricerche sull’Unione europea di Unimore e della Johns Hopkins University di Bologna.
Nei giorni scorsi la giunta comunale ha rinnovato il comitato scientifico della scuola, del quale fa parte il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, rappresentanti della famiglia Imbeni e dei soggetti promotori, tra i quali anche Giuliano Albarani (Fondazione Collegio San Carlo), Pier Virgilio Dastoli (Consiglio italiano del Movimento europeo), Francesca Ratti (già segretario generale aggiunto del Parlamento europeo), Nicoletta Pirozzi (Istituto Affari internazionali), Flavio Brugnoli (Centro studi sul federalismo). Rinnovato anche il consiglio didattico della scuola che, con la direzione di Gestri e la partecipazione di rappresentanti del Comune e della famiglia, vede la presenza di Salvatore Aloisio (Unimore, Economia), Marina Biondi (Unimore, Lingue e culture europee), Federico Casolari (Unimore, Giurisprudenza), Carlo Altini (Fondazione Collegio San Carlo).
“Il 2020 – spiegano i promotori – rappresenta un anno molto importante per il futuro del processo d’integrazione europea. Si è aperta, infatti, una nuova fase a seguito dell’elezione del Parlamento europeo e dell’insediamento della nuova Commissione, presieduta da Ursula von der Leyen, con l’obiettivo di voler promuovere un’Unione più ambiziosa e di conseguenza anche più forte sul piano internazionale”.
Nel 2020, inoltre, è in programma l’avvio della nuova Conferenza sul futuro dell’Europa, della durata di due anni, volta a ridisegnare politiche e istituzioni dell’Unione europea, con una necessaria riflessione sul processo di integrazione europea, anche alla luce della Brexit e di temi d’attualità come l’emergenza in corso sul Corona virus e la questione dell’immigrazione e dell’asilo.
“Tra i temi al centro della Summer School – annunciano i promotori – ci sarà anche il cosiddetto Green new deal, un piano di azioni e di investimenti del valore di 1000 miliari di euro volto a riconciliare economia e ambiente, riconvertendo in chiave ecologica l’economia europea, in vista dell’obiettivo di un’Europa a emissioni zero. Ciò attraverso misure sulla mobilità sostenibile ma anche prevedendo azioni di compensazione, o meccanismi di transizione giusta, per salvaguardare e convertire le attività economiche minacciate dalla transizione energetica”.
Il corso, comunque, si concentrerà su come rilanciare l’idea di un’Europa equa e solidale, fondata su di un’economia sociale di mercato, che presti piena attenzione alla situazione occupazione e sociale. Idea che ha da ultimo trovato espressione, sul piano dei principi, nel Pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato da Parlamento europeo, Consiglio e Commissione.