Ha denunciato la clonazione della sua postepay ad opera di ignoti con conseguente alleggerimento del conto di 300 euro, ma successivamente si è ritrovato “attenzionato” dai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce, insospettiti per le “falle” contenute in denuncia. Nel giro di qualche settimana un disoccupato operaio 35enne residente a Reggio Emilia, si è ritrovato da vittima di una clonazione di carta ricaricabile a indagato per simulazione di reato, in quanto i fatti cosi come da lui esposti in denuncia non sono risultati corrispondere al vero: circostanza questa che ha visto l’uomo denunciato dai carabinieri della stazione di via Adua alla Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia per simulazione di reato. I carabinieri hanno poi scoperto che l’uomo aveva simulato la clonazione per giustificare in famiglia il danaro perso nel gioco.

Nel dettaglio l’uomo si è presentato ai carabinieri della stazione di via Adua denunciando che ignoti ladri avevano clonato la sua carta postepay che lui non aveva ceduto a nessuno. In particolare dalle indagini esperite dai carabinieri risultavano essere stati effettuati tre prelievi (due da 50 euro e uno da 100 euro) presso l’ATM di un ufficio postale della città e di due banche sempre di Reggio Emilia mentre 100 euro erano stati spesi presso una sala giochi del capoluogo reggiano. La visione delle telecamere degli ATM oggetto dei prelievi non lasciavano spazi ad interpretazione: a prelevare i soldi era stato lo stesso denunciante come rilevato dalle immagini che lo immortalavano durante le operazioni di prelievo. Operazioni, quelle fatte dall’uomo per avere il contante per poter giocare. Poi la denuncia, probabilmente formalizzata per giustificare in famiglia l’ammanco dei 300 euro. Appurati i fatti e circostanziate le cause che avevano indotto l’uomo a simulare il furto, il 35enne è stato denunciato.