Si è disfatto della droga gettandola dal finestrino ma il gesto, per quanto rapido, è stato notato dai carabinieri della stazione di Bibbiano che recuperato l’involucro, risultato contenere mezzo etto circa di hascisc, l’hanno denunciato. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nei guai è finito un 40enne residente a Montecchio Emilia a cui i carabinieri hanno anche sequestrato circa 800 euro in contanti, ritenuti provento dell’illecita attività.

Le restrizioni degli spostamenti imposti per l’emergenza sanitaria Covid 19, non fermano le illecite condotte correlate allo spaccio di sostanze stupefacenti, come stanno dimostrando le attività al riguardo condotte dai carabinieri reggiani. L’ultima l’altra notte, poco prima delle 22.30, quando una pattuglia dei carabinieri della stazione di Bibbiano, durante un servizio perlustrativo finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati, transitando nella frazione Barco di Bibbiano, notavano un’autovettura Mercedes che, uscita da una privata abitazione, si immetteva nella strada dirigendosi verso la periferia del paese. Allo scopo di procedere al controllo, al fine di verificare le osservanze delle norme che limitano gli spostamenti in ragione dei recenti dettati governativi emanati, i carabinieri inseguivano il mezzo intimandogli l’alt. Appena prima di fermarsi il conducente, compreso di essere seguito e approfittando del buio della notte, ha lanciato dal finestrino tre involucri che, prontamente recuperati dai militari dell’Arma nel frattempo giunti sono risultati contenere mezzo etto di hascisc. Alla luce di quanto appurato, i carabinieri procedevano alla perquisizione del conducente, identificato nel predetto 40enne, trovato anche in possesso di circa 800 euro in contanti, sequestrati perché ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio. Il 40enne è stato pertanto denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’uomo, che ha dichiarato essere stato a cena a casa di una zia, è stato sanzionato anche per aver trasgredito alle norme che limitano gli spostamenti alla luce dell’emergenza sanitaria correlata al Covid19.