“Immorale caricare di debito pubblico le generazioni future. L’Europa fa comprensibilmente fatica a garantire il debito pubblico italiano. Il Governo è inadeguato: faccia ripartire subito le aziende che creano valore, perché ora dopo ora perdiamo competitività e quote nei mercati internazionali”.

Paolo Gambuli, direttore delle associazioni confindustriali ACIMAC (macchine per ceramica) e UCIMA (macchine per packaging) – settori che fatturano oltre 10 miliardi di euro, con una quota export vicina all’80% – attacca il Governo che sta gestendo male l’emergenza Covid-19 in quanto “politicamente debolissimo, privo di idee, imbevuto di cultura anti-industriale, non in grado di offrire alcun supporto reale al sistema industriale. I miliardi tanto decantati sono solo una garanzia offerta alle banche, non un sostegno di liquidità per le aziende”.

Gambuli sottolinea come le misure prese faranno lievitare ulteriormente il debito pubblico “con drammatiche conseguenze per le generazioni future: un’operazione politicamente immorale. In più, in un Paese che passerà da un deficit del 135% al 155% del Pil, non mi sorprende che altri Paesi europei non vogliano sottoscrivere il nostro debito, a maggior ragione senza alcuna certezza di un’inversione di tendenza sui conti pubblici”.

L’ultimo attacco all’informazione: “Trovo inaccettabile la modalità con la quale i principali mass media hanno gestito l’emergenza Covid-19, proponendola come mono-notizia ininterrottamente da ormai due mesi come un lavaggio del cervello e soprattutto confondendo i numeri e le informazioni”.