Nonostante la giovane l’età ha evidenziato la scaltrezza e disinvoltura degna del più navigato pusher: alla vista di una pattuglia dei carabinieri ha gettato in un cestino di rifiuti lo stupefacente in suo possesso poi durante il controllo del cellulare che continuava a squillare è andato in escandescenza aggredendo i carabinieri e riuscendo a danneggiare il proprio cellulare per evitare che il presunto cliente che lo chiamava venisse identificato. Per questi motivi con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di reggio Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna un 16enne residente a Reggio Emilia al quale i militari hanno sequestrato 5 grammi di marijuana, il telefono cellulare ritenuto il tramite con i clienti e una sessantina di euro in contanti  considerati provento dello spaccio.

E’ accaduto l’altro pomeriggio a Reggio Emilia in via Duca da Reggio quando il giovane in sella ad una bicicletta alla vista di una pattuglia della sezione radiomobile della compagnia carabinieri di Reggio Emilia, impegnata in un servizio di controllo del territorio, giunto all’altezza di alcuni contenitori del destinati alla raccolta dei rifiuti si disfaceva di un involucro gettandolo all’interno di un cestino. Il gesto per quanto rapido non passava inosservato ai carabinieri che raggiungevano il giovane fermandolo e identificandolo in un minore abitante a reggio Emilia recuperando nel contempo quanto gettato risultato essere un involucro contenente circa 5 grammi di marijuana.

Durante tali attività i militari, notando che il cellulare in uso al minore continuava a squillare con insistenza, nell’ipotesi che a chiamare fosse un possibile cliente con cui il minore si era dati appuntamento, cercavano di controllare lo smartphone in uso al 16enne. Tale circostanza mandava letteralmente in escandescenza il minore che  poneva resistenza attiva verso i carabinieri che aggrediva sino a riuscire a tornare in possesso del cellulare che poi gettava con violenza a terra danneggiandolo volontariamente tanto da renderlo inutilizzabile.

Ciò al fine di evitare che venisse controllato impedendo di fatto gli accertamenti finalizzati a verificare chi fosse l’utente che lo chiamava con insistenza. I successivi accertamenti condotti sul minore consentivano di rinvenire in sua disponibilità una sessantina di euro in banconote di vario taglio ritenute provento di spaccio anche alla luce dello stato di nulla tenenza del minore che alla luce dei fatti veniva denunciato alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Bologna con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Al termine delle formalità di rito il 16enne veniva affidato ai genitori esercenti la patria potestà.