Il personale si è dedicato all’analisi delle domande per i buoni spesa e all’erogazione degli stessi; ha coordinato le consegne di generi alimentari, farmaci e pasti; ha messo a punto servizi innovativi come il contatto telefonico con gli anziani che vivono soli e l’assistenza psicologica quotidiana da parte di volontarie professioniste.

L’erogazione dei buoni spesa è arrivata all’80% delle richieste ritenute valide in base ai requisiti richiesti (527 domande accettate su 664 per un totale di 148.125 euro; mentre 10.000 euro sono stati messi a disposizione delle Caritas di capoluogo e frazioni).

Le associazioni, Protezione civile in primis, hanno effettuato 250 interventi di consegna della spesa e farmaci a domicilio dal 12 marzo al 30 aprile; mentre le Caritas del territorio hanno consegnato circa 350 spese alimentari nello stesso periodo.

Ulteriori risorse saranno messe a disposizione dal fondo di solidarietà, che ha raggiunto i 9.000 euro grazie al contributo di tanti cittadini (la donazione può essere fatta mediante bonifico sul conto corrente del Comune di Formigine IBAN IT 13 O 02008 66780 000041064180 con causale “Emergenza COVID-19”). Anche le aziende del territorio non si sono sottratte a grandi gesti di generosità, pensiamo ad esempio a Cantina Formigine Pedemontana e azienda agricola Milena Cavani che hanno donato prodotti per i tanti volontari che stanno supportando gli uffici comunali nella distribuzione delle mascherine alla popolazione; inoltre le Caritas hanno ricevuto da AIA Magreta (Gruppo Veronesi) 150 kg di pollo e 100 kg di patate surgelate, e da Casa di spedizioni Nuova Moscato srl, attraverso i suoi clienti, più di 200 kg tra salumi e formaggi.

Afferma il Vicesindaco Paolo Zarzana: “Abbiamo prestato maggior attenzione alla solitudine delle persone anziane, coloro che sono più a rischio per la malattia, e continueremo  a farlo. Anche nella nostra città le famiglie hanno sofferto per la chiusura delle attività, pertanto la nostra prima azione si è concentrata sulla solidarietà alimentare. Ora stiamo prendendo decisioni, in linea con la nostra Regione, sui bambini e gli adolescenti che, forse più di altri, stanno soffrendo per la lontananza dai loro coetanei e dalle figure educative che non siano i genitori. Ancora: dobbiamo pensare alle mamme che si trovano a seguire i figli nella didattica a distanza, le attività di cura della casa e della famiglia e, allo stesso tempo, devono poter tornare al lavoro. Infine, siamo convinti che lo sport sia uno dei punti da cui le comunità potranno ripartire non appena le condizioni lo permetteranno; per questo abbiamo sospeso gli affitti degli impianti in concessione e staremo vicini alle società per fornire tutto il supporto utile per quanto si potrà ricominciare  a fare”.