“La soluzione prospettata dal Comune per il mercato settimanale di Spilamberto è semplicemente folle. Spostare il mercato settimanale dalla sua sede abituale e suddividerlo in due mercati – uno con i banchi alimentari in una piazza e l’altro con quelli extralimentari in un’altra – è una cosa che non sta né in cielo né in terra, evidentemente pensata da chi non conosce le esigenze del commercio su area pubblica”.

Intervengono in questo modo i Presidenti provinciali delle due federazioni di categoria ANVA Confesercenti Alberto Guaitoli e FIVA Confcommercio Alberto Dugoni, che proseguono: “Rigettiamo in toto gli argomenti a sostegno di questa riorganizzazione – fanno sapere le associazioni di riferimento per il commercio ambulante – e facciamo nostre le proteste degli operatori su area pubblica (e non solo) in merito. Riteniamo utile pertanto ribadire cosa comporterebbe l’adozione di un tale provvedimento. Lo spostamento di un mercato in termini economici è una cosa rischiosa e molto grave. E’ probabile una forte penalizzazione per le imprese e una perdita di attrattività per il centro in cui si svolge. Senza contare che la riorganizzazione di una nuova area mercatale è un fatto complesso e difficile da attuare, che richiede un grande dispendio di tempo. Con probabili contraccolpi economici per tutti gli esercizi commerciali, sia quelli su area pubblica che quelli in sede fissa. Inoltre gli spostamenti della posizione dei posteggi, anche di pochi metri, comportano un’elevata perdita di redditività per le singole attività commerciali, in quanto le nuove collocazioni, sconosciute alla clientela abituale del mercato settimanale, inducono svantaggi: in primo luogo la riduzione per gli operatori degli incassi per un lungo tempo. Gli ambulanti si trovano già ad affrontare difficoltà di ogni sorta, costretti dopo un lungo periodo di inattività a barcamenarsi tra fisco opprimente e burocrazia asfissiante: riteniamo quindi assurda e fuori luogo anche solo l’idea di spostare il mercato in questo modo. I primi a volere garantire la sicurezza e la salute sono proprio gli operatori del mercato, lo spazio c’è e altre amministrazioni hanno trovato soluzioni che hanno coniugato la tutela della salute e le esigenze delle imprese. A Spilamberto ci siamo invece trovati di fronte a una assurda chiusura netta da parte dell’Amministrazione Comunale”, concludono le Associazioni.