Campi all’aperto con attività a piccoli gruppi e standard igienico-sanitari garantiti – Un lavoro di rete ha permesso di elaborare una risposta di comunità al bisogno di socialità dei bambini e alle esigenze lavorative delle famiglie. In arrivo contributi da parte della Regione Emilia-Romagna con il bando Conciliazione e del “Bonus baby sitter” nonché i contributi previsti dal Decreto Rilancio.

 

Torneranno finalmente a giocare e passare del tempo con i coetanei i bambini e ragazzi reggiani dai 6 ai 14 anni. Da lunedì 8 giugno si apriranno i primi campi gioco dell’estate 2020, un’estate particolarmente agognata dopo la chiusura delle scuole e la lunga quarantena che ha costretto i più piccoli tra le mura domestiche.

Grazie alla collaborazione di una rete di oltre 50 soggetti – dalle cooperative alle associazioni, dalle società sportive alle parrocchie – anche per questa estate il Comune di Reggi Emilia ha dato vita a un’articolata offerta di opportunità ludico formative per il periodo giugno-settembre che permetterà alle famiglie di dedicarsi alle proprie attività lavorative, affidando i figli in sicurezza a educatori appositamente formati. Sotto la guida dell’Ausl, che ha elaborato le indicazioni igienico sanitarie necessarie per garantire il distanziamento e contenere il contagio del Coronavirus nei campi estivi, il Comune ha promosso, attraverso Officina educativa, un Protocollo per la definizione degli indirizzi in materia di riprogettazione e gestione delle attività dei centri estivi 6-14 anni. Il documento è stato sottoscritto da oltre 50 agenzie educative del territorio e vuole essere una risposta di comunità a sostegno delle famiglie e dei bambini che, attraverso le proposte estive, possono ritrovare una dimensione di socialità. Un articolato lavoro partecipato ha infatti permesso di mettere a disposizione sul territorio oltre 2.600 posti disponibili ogni settimana, una cifra importante in epoca di post emergenza sanitaria se si pensa che lo scorso anno erano circa 3.000.

Il Protocollo, elaborato insieme ai soggetti gestori dei centri estivi (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, società sportive, associazioni culturali, parrocchie) dopo un lungo confronto su opportunità, dubbi e limitazioni dettate dal nuovo contesto, definisce gli aspetti organizzativi, economici, culturali e igienico-sanitari in base ai quali devono essere organizzati i servizi estivi e stabilisce un sistema condiviso di requisiti che ogni sottoscrittore si impegna a rispettare e che sono indispensabili per ottenere l’autorizzazione da parte del Comune ad avviare l’attività. Primo tra tutti le indicazioni igienico sanitarie che dovranno essere garantite in tutti i diversi centri e che consentiranno alle famiglie di trovare analoghi standard di sicurezza ovunque intendano iscrivere il proprio bambino.

A partire dai contenuti sottoscritti ciascun gestore definirà in modo autonomo l’identità e le peculiarità organizzative dei propri servizi, che potranno essere a carattere più sportivo o laboratoriale, legato ai temi culturali o ambientali.

Ogni gestore aderente al protocollo territoriale si impegna a ricercare, nelle limitazioni progettuali, ludico e ricreative dovute all’emergenza sanitaria in atto, la costruzione di contesti educativi ricchi e multi direzionali, nei quali tutti i bambini possano apprendere nuove forme di relazione e comunicazione dove la distanza spaziale sia interpretata come occasione creativa e le nuove regole possano diventare non solo barriere, ma strategie per esprimersi.

Spazio dovrà essere dato all’accoglienza psicologica dei bambini per comprendere come hanno vissuto il periodo di quarantena e di isolamento sociale. Per questo parte delle attività saranno finalizzate ad ascoltare i bambini stessi, a capirne desideri e bisogni per meglio sviluppare la nuova relazione educativa. Il personale presente nei campi estivi è stato appositamente formato da Officina educativa per essere in grado di affrontare questi temi con bambini e ragazzi e fornire adeguato sostegno psicologico.

HANNO DETTO – “Si tratta di un grande progetto dedicato a bambini e ragazzi che coinvolge oltre 50 soggetti e dà risposta a oltre 2600 famiglie con 63 diversi campi estivi – ha detto oggi il sindaco Luca Vecchi presentando l’iniziativa alla stampa – Nasce dal forte spirito collaborativo che contraddistingue questa città e che ha fatto sì che che il tema del Covid non si stato tanto subito, ma sia stato sopratutto affrontato e gestito lavorando insieme. L’organizzazione di questa proposta estiva ci conferma ancora una volta la forza del lavoro di rete. A questo abbiamo voluto abbinare il principio di pari opportunità per cui abbiamo creato le condizioni perché tutti coloro che vogliono accedere ai campi estivi possano farlo e possano farlo trovando proposte di qualità realizzate in sicurezza. I campi saranno anche caratterizzati da azioni di solidarietà e per questo rivolgiamo un appello alla città per cui, chi può, faccia una donazione regalando una settimana di campo estivo a un bambino”.

“Il Protocollo che abbiamo sottoscritto con il territorio rimane aperto all’adesione anche di altri soggetti che vogliano aggiungersi e incrementare le proposte a disposizione di bambini e famiglie, perché lavoreremo tutta estate per fornire occasioni di formazione e di socialità a bambini e ragazzi fino alla riapertura delle scuole – ha aggiunto l’assessore all’Educazione Raffaella Curioni specificando che nei campi estivi non sarà d’obbligo l’uso della mascherina se non in particolati momenti – Le proposte sono frutto di un articolato processo partecipato che ci ha permesso il confronto con le diverse agenzie educative del territorio. I campi saranno resi possibili anche dall’adesione di una rete di volontari che vanno dagli scout di Agesci e Cngei ai Giovani protagonisti che già lavorano con il Comune di Reggio e che mettono il loro tempo a disposizione della comunità”.

“Tra gli elementi che caratterizzeranno i campi dell’estate 2020 – ha proseguito Curioni – oltre agli standard di sicurezza sanitaria, vi è anche il lavoro di accoglienza psicologica dei bambini che ci aiuterà a comprendere in che modo hanno vissuto il lungo periodo di privazioni e che ci fornirà elementi preziosi per la riapertura di settembre”. Un momento che, come ha detto il sindaco “dovrà essere votato alla fiducia, alla speranza, allo sguardo verso il futuro”.

Alla presentazione sono intervenuti anche Sara Manfredini di Legacoop Emilia ovest, Patrizia Fantuzzi, vice presidente di Confcooperative, Azio Minardi, presidente di Uisp provinciale, Alessandro Munarini, presidente Csi provinciale, e don Carlo Pagliari della Pastorale giovanile della Diocesi di Reggio Emilia.

GLI SPAZI – Quest’anno i centri estivi si svolgeranno all’aperto in contesti in cui sia possibile avere a disposizione 10 metri quadrati per bambino, una situazione che permette di abbattere i rischi di contagio e che al contempo consente ai bambini di recuperare tempo all’aria aperta e nel verde, dopo mesi di privazione. Per questo, tra le sedi quest’anno ci saranno anche i cortili delle scuole messi a disposizione dal Comune. Gli spazi al chiuso che serviranno d’appoggio in caso di maltempo dovranno invece garantire 3 metri quadrati a bambino.

Il rapporto tra educatori e bambini non potrà essere superiore a 1:7 (1 educatore ogni 7 bambini iscritti) per i gruppi formati da soli bambini tra i 6 e gli 11 anni, mentre per i gruppi formati unicamente da ragazzi di più di 11 anni si potrà arrivare a un rapporto 1:10. Nei diversi centri i gruppi da 7/10 bambini potranno svolgere attività in parallelo, suddividendo le aree disponibili ma senza mai mescolarsi tra loro. A partire dal 22 giugno i centri estivi saranno attrezzati per ospitare anche bambini e ragazzi disabili, impegnati fino al 19 giugno in progetti educativi individuali nei cortili scolastici attivati da Officina educativa a fine aprile.

Le famiglie, all’atto dell’iscrizione o nei giorni immediatamente precedenti l’avvio delle attività, avranno la possibilità di visitare (opportunamente scaglionate) gli spazi e prendere direttamente visione di strategie e procedure adottate per il contenimento del rischio sanitario e, al contempo, per la salvaguardia della qualità educativa dei contesti stessi. A riguardo è stato elaborato un patto di corresponsabilità tra gestori e famiglie che verrà firmato all’atto d’iscrizione e che impegnerà entrambe le parti a rispettare le disposizioni necessarie a garantire la sicurezza di tutti.

FORMAZIONE SANITARIA E MASCHERINE – Gli educatori saranno appositamente formati dall’Ausl in merito alle questioni sanitarie. Per quanto riguarda l’accesso ai centri estivi, sarà possibile partecipare alle attività dopo controllo della temperatura e valutazione visiva di sintomatologie riconducibili a infezione da Covid-19 (come congestione nasale e congiuntivite, oltre a tosse persistente) e dopo aver pulito le mani con gel igienizzante. In sede di iscrizione ciascun gestore concorderà con le famiglie la necessità di dotare il bambino di un kit contenente mascherina chirurgica monouso e gel igienizzante per le mani. Per evitare forme di assembramento i gestori potranno organizzare gli arrivi ai centri estivi in modalità scaglionata oppure sfruttando, ove possibile, l’utilizzo di più punti di accesso.

Nei vari momenti della giornata i bambini dovranno rimanere a distanza di almeno un metro gli uni dagli altri. Ciascun centro estivo curerà con particolare attenzione la scelta di attività conformi a tale prescrizione, garantendo, in ogni caso, e per tutto il tempo di permanenza al campo dei bambini, una particolare sorveglianza su questo aspetto cruciale. Nelle attività all’aperto sono previsti momenti e attività per le quali, solo su espressa indicazione degli educatori, sarà possibile per i bambini non utilizzare la mascherina. Non sarà infatti obbligatorio indossarla durante l’attività sportiva e per tutte quelle attività, indicate di volta in volta dagli educatori, in cui è possibile mantenere adeguato distanziamento.

RISORSE ECONOMICHE – Nell’esigenza di conciliare, da un lato, la copertura dell’aumento dei costi dovuta ai maggiori oneri organizzativi, dall’altro l’accessibilità ai servizi estivi da parte di tutte le famiglie, anche quelle più colpite dalle conseguenze economiche dell’emergenza in atto, tutti i sottoscrittori del protocollo si sono impegnati a contenere i costi del servizio con incrementi non superiori al 30-35% rispetto alle tariffe delle scorso anno. Al contenimento dei costi del servizio ai affiancano anche i fondi messi a disposizione a livello locale e nazionale per sostenere le famiglie e a fornire un contributo per fare fronte ai costi del servizio: in particolare 340mila euro per tutto il distretto sociale per l’abbattimento delle rette previsti dalla Regione Emilia-Romagna con il progetto di “Conciliazione vita-lavoro”, e il Bonus baby sitter previsto nel Decreto “Cura Italia”, esteso anche per il pagamento della quota dei centri estivi. A queste misure si aggiungono i contributi previsti dal Decreto Rilancio – circa 150 milioni di euro a livello nazionale – da utilizzare per un’eventuale rimodulazione della quota.

Il bando per la richiesta di contributi del Progetto Conciliazione sarà online sul sito istituzionale www.comune.re.it a partire da venerdì 6 giugno

ISCRIZIONI – Le iscrizioni potranno essere fatte, come di consueto, direttamente, presso i diversi gestori dei centri estivi. L’elenco dei soggetti e dell’offerta sarà disponibile sul sito del Comune da giovedì 4 giugno nella forma del tradizionale giornalino in formato pdf.

Per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di posti, il servizio Officina svolgerà un’attività di back office per aiutare coloro che non hanno trovato posto nei campi prescelti a ottenere una nuova collocazione in altri contesti educativi.

“REGALA UNA SETTIMANA DI CENTRO ESTIVO” – Nel piano delle azioni previste dal Comune per rispondere al bisogno di socialità dei bambini parte da oggi la campagna di solidarietà “Regala una settimana di centro estivo” a sostegno delle famiglie in difficoltà economiche a causa del Coronavirus. Come già accaduto con la “spesa sospesa”, chi lo vorrà potrà aderire all’iniziativa e, con una donazione di 100 euro al Fondo di Mutuo soccorso del Comune, sostenere il pagamento di una settimana di centro estivo.

La donazione può essere effettuata in modo agile e veloce con carta di credito o tramite bonifico all’iban: IT83U0200812834000105890704 (BIC:UNCRITMM) con causale ‘Donazione settimana centro estivo’.

Le donazioni saranno puntualmente rendicontate sul sito del Comune di Reggio Emilia: per maggiore informazioni è possibile visitare la pagina http://www.comune.re.it/donazionicoronavirus#CentriEstivi

Per informazioni generali relative alla rete dei Centri Estivi aperti in città è possibile, da giovedì 4 giugno telefonare al 0522/585064 (dal lunedì al venerdì, dalle 08.30 alle 13.00) oppure scrivere a officina.educativa@comune.re.it.