Questa mattina a Modena, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno commemorato il 206° anniversario della fondazione dell’Arma. Quest’anno, nel rigoroso rispetto di tutte le precauzioni volte a contenere la diffusione del virus COVID-19, nella piazza d’armi della storica caserma dell’Arma di Viale Tassoni non si è schierata la Compagnia di formazione su tre blocchi di formazione, né i Gonfaloni e i Labari, e non erano presenti invitati.

Tutto si è svolto in un contesto di sobrietà.

Alle 10.00, il Comandante Provinciale, Colonnello Marco Pucciatti, ha accolto il Prefetto di Modena, Dott. Pierluigi Faloni, a cui sono stati tributati gli onori con i consueti tre squilli di tromba da parte del trombettiere, un giovane ragazzo di 14 anni originario della provincia di Modena che studia al Conservatorio locale. Il Prefetto e il Comandante hanno deposto una corona di fiori ai militari dell’Arma caduti in servizio, portandosi simbolicamente davanti al monumento dedicato al Carabiniere Medaglia d’Oro al Valore Militare Emanuele Messineo, caduto in servizio il 23 settembre 1974, a soli 25 anni, durante una rapina in banca a Maranello. A lui è intitolata la caserma di Viale Tassoni, già sede del Comando Provinciale e dal 2003 sede di una delle tre Stazioni Carabinieri del capoluogo modenese. Qui la deposizione della corona è avvenuta per mano di due carabinieri in grande uniforme della Compagnia di Modena. A rafforzare l’emozione di quel momento solenne ha contribuito il trombettiere, con il consueto silenzio d’ordinanza. Per l’occasione, tutti i Comandi Arma della provincia di Modena hanno esposto, per l’intera giornata, la Bandiera nazionale e quella europea.

La Festa dell’Arma ha da sempre costituito un momento per tracciare alcune considerazioni sulle attività espletate nell’anno dai Carabinieri nella provincia. Il Comandante Provinciale, esprimendo alcune considerazioni sull’attività istituzionale, ha sottolineato che l’Arma di Modena, grazie alla capillare distribuzione sul territorio dei suoi 45 reparti (4 Compagnie, 2 Tenenze e 39 Stazioni), ha assolto i propri compiti a fianco e a tutela dei cittadini in tutti i 47 comuni della provincia con immutato impegno, rinnovando il consueto spirito di sacrificio e il senso di responsabilità soprattutto nei primi mesi dell’emergenza sanitaria COVID-19 quando, sotto il coordinamento della Prefettura di Modena, i militari dell’Arma sono stati impegnati, al fianco delle altre forze di polizia e di tutti gli attori sociali preposti, nelle attività di controllo del rispetto delle prescrizioni per il mantenimento del lockdown. Come tutti sappiamo, tale azione sinergica si è rivelata determinante per rallentare la diffusione del contagio. La situazione emergenziale, nel limitare la circolazione delle persone, ha limitato conseguentemente i reati di strada per i quali l’Arma interviene comunque in maniera diffusa in tutta la provincia, procedendo per oltre l’80% dei reati denunciati. 480 le persone arrestate nella flagranza di reato, durante o subito dopo la consumazione, e deferito altre 5.465 persone all’Autorità Giudiziaria a seguito di indagini. Assicurati alla giustizia gli autori di 889 furti e 93 rapine. Le 11.059 pattuglie che sono state dispiegate sul territorio provinciale nel corso dell’anno hanno controllato 77.987 persone e 62.202 veicoli. So stati assicurati alla giustizia Particolare impegno è stato profuso nelle attività a tutela delle fasce deboli, intendendo come tali sia i giovani rispetto all’uso e alla diffusione delle droghe, sia gli anziani, con riguardo alle truffe che li vedono spesso come obiettivi da colpire, sia le violenze contro le vittime fragili (donne o uomini) commesse in contesti familiari o durante/al termine di relazioni sentimentali. È proseguita l’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto nei pressi delle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile, con notevoli risultati operativi che si traducono in 98 persone arrestate in flagranza e 112 denunciate. La prevenzione si è concretizzata con decine di incontri con studenti adolescenti nelle scuole secondarie di secondo grado e in successive visite delle scolaresche ai reparti dell’Arma, in cui i carabinieri hanno evidenziato la pericolosità delle sostanze stupefacenti. L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto della formazione alla cultura della legalità, nel cui ambito un’importante ruolo ha assunto la campagna nata dalle intese tra il Comando Provinciale e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia- Romagna — Ufficio VIII – Ambito territoriale per la provincia di Modena in materia di rispetto dell’ambiente, cambiamenti climatici e qualità della vita delle generazioni future.

Nell’attività di prevenzione e contrasto alle truffe in danno di anziani, si ricorderà la campagna promossa dalla Prefettura di Modena, in collaborazione con LAPAM Confartigianato che ha consentito di operare una capillare sensibilizzazione delle persone anziane sull’adozione di semplici regole per intuire i tranelli dei truffatori. Conferenze sul tema sono state effettuate dall’Arma e dalle altre forze di polizia in tutti i maggiori punti di ritrovo e aggregazione di anziani, le bocciofile, i centri di ritrovo, le associazioni di volontariato fino ad arrivare nelle chiese dove, al termine delle funzioni religiose, i Marescialli sono entrati in contatto con i parroci e migliaia di fedeli raccontando i casi concreti di raggiri registrati sul territorio ad opera di bande organizzate. L’attività di contrasto a tali reati ha consentito in più occasioni, di pervenire all’identificazione di truffatori e di sviluppare poi le successive indagini. La lotta alle violenze domestiche, dal 9 agosto 2019, con l’entrata in vigore della nuova normativa sulle violenze domestiche e di genere, nota anche come “Codice Rosso”, ha visto anche i reparti dell’Arma, in sinergia con le altre forze di polizia, impegnati nelle attività di intervento e tutela delle vittime, in uno strettissimo rapporto con l’Autorità Giudiziaria. Per questo, le due sale ascolto per le audizioni protette realizzate nel tempo presso il Comando Provinciale di Modena e presso la Compagnia di Carpi si sono rivelate di grande utilità e funzionalità, aumentando il livello di riservatezza e di protezione in cui maturano meglio le attività di tutela. Nelle attività di controllo del territorio, non è mancato l’apporto dei reparti speciali. Tra questi i due ubicati nella provincia, il Nucleo Tutela del Lavoro e i Carabinieri Forestali, ai quali si sono aggiunti quelli ubicati fuori provincia e competenti anche sul territorio modenese, tra cui il Nucleo Operativo Ecologico e il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale a Bologna e il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità e il Nucleo Carabinieri per la Tutela Agroalimentare a Parma, tutti operativi nelle rispettive aree di competenza a tutela degli interessi diffusi della comunità. Ma non potremmo concludere la nostra analisi senza un particolare ringraziamento a tutti i Carabinieri ed in particolare ai 37 militari che sono rimasti feriti e contusi in attività di servizio.

PRINCIPALI OPERAZIONI DI SERVIZIO.

Mediazione e arresto di una donna che minacciava di uccidere la figlia. Il 24 settembre 2019, personale del Reparto Operativo e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo, attraverso il negoziatore del comando Provinciale e con l’ausilio della SOS di Bologna, dopo lunga attività negoziale, procedevano all’arresto di cittadina Nigeriana che si era asserragliata in casa per impedire l’intervento dei servizi sociali che dovevano procedere all’allontanamento della figlia minore. Nelle fasi preliminari dell’operazione, la cittadina straniera, con un grosso coltello, feriva ad un piede l’App.Sc. Q.S. Danilo Martano dell’Aliquota Operativa.

Sequestri di beni alla famiglia di Gualtieri (RE), legata alla cosca Grande Aracri. Il 19 novembre 2019, in collaborazione con il ROS di Roma (Servizio Centrale – 1^ Reparto Investigativo – 3^ Sezione), il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per 9 milioni di euro emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bologna a carico della famiglia cutrese dei Muto, da anni residente a Gualtieri intronea alla cosca di ‘ndrangheta operante in Emilia Romagna, collegata alla locale di Cutro della famiglia Grande Aracri. Il provvedimento emesso nei confronti di A.M., detenuto già condannato in primo grado nella nota indagine Aemilia e di 5 altri soggetti, tra familiari e conoscenti, ha riguardato un complesso immobiliare sito a Gualtieri, nonché cinque società operanti nel settore della logistica, dei trasporti, nonché in quello immobiliare, aventi le rispettive sedi legali nelle province di Reggio Emilia, Mantova e Parma.

Arresto di 7 persone autori di 323 furti e 2 rapine presso centri di raccolta di rifiuti. Il 15 maggio 2020, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo ha eseguito, nelle provincie di Modena e Brescia, una misura custodiale in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di 7 cittadini italiani, ritenuti responsabili di 323 furti aggravati e continuati in concorso e di 2 rapine. L’indagine, condotta da giugno 2019 a febbraio 2020, ha consentito di documentare l’operatività nella provincia di un gruppo di persone di origine nomade, residenti in due campi e in alcuni appartamenti nei Comuni di Modena e a Castelnuovo Rangone, dediti ai furti in due Centri di Raccolta del Comune di Modena, gestiti in regime di concessione pubblica dalla società multiservizi “Hera S.p.A.”.

Rivolta dei detenuti al carcere di Modena. L’8 marzo 2020, alle ore 14.00, in alcuni settori della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena circa 120 detenuti dei 580 ristretti in totale, innescavano una rivolta riuscendo a prendere possesso dell’intera struttura, dando fuoco ad alcune sezioni, arrivando al tunnel di uscita contiguo all’ufficio matricola e tentando l’effrazione del cancello che separava le mura perimetrali dall’area cortiliva di recinzione. L’immediato intervento in forza dei militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Modena e del personale della locale Questura, in supporto a quello già presente della Polizia Penitenziaria, permetteva di contenere l’impeto dei rivoltosi impedendo che questi potessero oltrepassare l’ultimo cancello che avrebbe permesso la fuga dal penitenziario. Il successivo sopraggiungere dei rinforzi delle quattro Compagnie Carabinieri, del 5^ RGT Carabinieri “Emilia Romagna” (SOS, API e SAT), per un totale di 106 militari schierati e di militari di altri Comandi Provinciali Carabinieri limitrofi (Bologna, Reggio Emilia e Ferrara), congiuntamente al personale del Reparto Mobile della Polizia di Stato, garantiva la completa cinturazione dell’area e la messa in sicurezza del penitenziario dopo oltre 24 ore dall’inizio della rivolta. Nel corso dell’azione di contenimento iniziava una lunga trattativa che si concludeva il giorno successivo con la resa graduale di tutti i rivoltosi e la riconquista dell’Istituto ad opera della Polizia Penitenziaria. La rivolta si concludeva con il decesso di nove detenuti per overdose di psicofarmaci e metadone prelevati dall’infermeria, prima di devastarla completamente.

Esecuzione di un fermo d’indiziato di delitto per tentato omicidio. Il 29 maggio 2020 i Carabinieri della Compagnia di Carpi, al termine di serratissime indagini di polizia giudiziaria, hanno eseguito un fermo d’indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Modena, nei confronti di un 50enne pizzaiolo incensurato, sul conto del quale sono stati raccolti gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine al tentato omicidio di un operaio 54enne di Finale Emilia, che alle ore 9.30 del giorno 23 maggio 2020, mentre attraversava a piedi un parco pubblico di Finale Emilia, era stato aggredito e colpito al collo con un cutter.

Ingenti sequestri di sostanze stupefacenti. Il 25 maggio 2020 in Modena è stato arrestato un 27enne modenese che aveva acquistato tramite dark-web 12gr. di Marijuana, 50 pasticche di MDMA e 10 gr. di ketamina, nella circostanza veniva operato il sequestro di 86.100 euro ritenute provento dell’attività di spaccio. Il 29 maggio 2020 in Modena è stata tratta in arresto in flagranza di reato una coppia che deteneva nell’abitazione 3,2 kg di cocaina, 3,4 kg. di hashish, 24 gr. di Marijuana e due pistole cal. 38 rubate a Modena nel 2018, sequestrando anche 86.000 euro ritenuti provento delle attività di spaccio.