Nella serata di ieri personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 33 anni responsabile dei reati di rapina aggravata, lesioni personali e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Alle ore 18.40 è giunta una segnalazione al numero di emergenza 112 NUE da parte del titolare di un esercizio commerciale di parrucchiere ubicato in centro storico, il quale riferiva di essere appena stato vittima di una aggressione a scopo di rapina da parte di un uomo, che si era dato alla fuga non riuscendo nel suo intento.

La nota è stata diramata immediatamente a tutte le pattuglie presenti sul territorio, una delle quali, intervenuta tempestivamente, è riuscita ad individuare subito il malvivente grazie alle indicazioni fornite dalla stessa vittima, che lo seguiva a debita distanza.

Una volta bloccato, il 33enne ha iniziato ad inveire e scalciare, colpendo al volto con uno schiaffo un operatore. Con non poca difficoltà gli agenti sono riusciti a bloccarlo e ad accompagnarlo in Questura.

Da una immediata ricostruzione dei fatti si è appurato che lo straniero era entrato nel negozio chiedendo di poter tagliare i capelli. Non potendo essere servito subito in quanto tutti i dipendenti erano impegnati con altri clienti, l’uomo ha dato in escandescenza inveendo contro i presenti per poi afferrare il registratore di cassa e tentare di uscire dal negozio. Fermato dal titolare, che gli aveva bloccato la strada, lo ha colpito con un pugno sul naso; quindi, dopo aver abbandonato per terra il registratore di cassa, aveva brandito un paio di forbici recuperate nel negozio, minacciandolo e cercando di colpirlo. Nel frattempo il titolare, che lo aveva disarmato, era riuscito ad allertare la Polizia.

Da accertamenti è emerso che il tunisino, irregolare sul territorio nazionale, è gravato da numerosi precedenti penali e di Polizia per svariati reati tra cui rapina, ricettazione, violenza privata, minaccia, oltraggio e resistenza a P.U., lesioni personali, detenzione ai fini spaccio di stupefacenti e danneggiamento.

Come disposto dal Magistrato di turno, l’uomo è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.