“Sgp ancora nel caos. L’amministatore unico, nominato solo 5 mesi fa, ha rassegnato le dimissioni. La società  é  di nuovo senza guida. Non conosciamo con esattezza i motivi della scelta delle dimissioni del dott. Morselli;  é forse venuto meno il rapporto di fiducia con il comune? Le affermazioni avventate di alcuni consiglieri di maggioranza (SGP deve fallire, ha detto qualcuno;  non doveva pagare i fornitori, ha detto qualcun altro; bisogna stralciare il debito con le banche, ha ribadito un altro ancora…), e la poca chiarezza del sindaco ( che promette che chiuderà il concordato entro il 2020, mentre l’amministratore ha chiesto la proroga al 2021…)  forse hanno spinto il  dott. Morselli ad abbandonare una nave  dalla guida strattonata da più parti”.

“Su SGP in questi mesi abbiamo sentito di tutto, dalle ricostruzioni più fantasiose dell’iter del concordato alle più diverse ipotesi sul suo futuro. Sempre dimenticando che la società  gestisce il patrimonio del comune e fa i lavori pubblici. Senza una guida tecnica e amministrativa autorevole rischia di fermarsi tutto.  Dopo i 5 anni della giunta Pistoni, necessari per rimettere in carreggiata la società, permettendole di onorare il concordato e riorganizzare il sistema delle manutenzioni, questa giunta licenzia senza motivi un amministratore 3 mesi prima della scadenza del suo contratto, poi nomina un nuovo amministratore che dopo 5 mesi se ne va… Siamo al caos.

Inoltre, i sassolesi devono rendersi conto che questa giunta amministra la cosa pubblica senza trasparenza. E senza il rispetto delle procedure che il consiglio comunale stesso ha imposto.  Ricordiamo che la nomina dell’ amministratore di SGP deve avvenire secondo i criteri stabiliti dalla delibera n. 64 del 2009, votata in consiglio con la giunta Caselli-Menani. Questa  delibera, ancora in vigore,  impone che  per la nomina  ci sia “adeguata  pubblicizzazione anche mediante avvisi contenenti un invito ai cittadini interessati” a candidarsi: cosa che non c’è  stata per la nomina di Morselli e, immaginiamo, non ci sarà  adesso. Se quella delibera, del lontano 2009, non ha più  valore, perché non la ritirano? Se invece é ancora in vigore, perché viene così  spudoratamente ignorata, in disprezzo dell’indirizzo del consiglio comunale? Pretendiamo, anche su questo punto, che ci sia maggior chiarezza”.

(Consigliera Pd Maria Savigni)