Il 15 luglio aprirà alle donne con figli/e che hanno subito violenza una nuova struttura di ospitalità a indirizzo segreto della Casa delle donne.

La casa rifugio Proseguire ospiterà prevalentemente donne in uscita dalle altre case rifugio, per le quali sia stata notata una particolare fragilità genitoriale, e che possano avvantaggiarsi di un affiancamento educativo mirato e approfondito, oltre a quello di protezione dalla violenza. Una lunga esperienza e conoscenza della dinamica del maltrattamento, degli effetti della violenza assistita sui minori e delle conseguenze per le madri, maturata in tanti anni di esperienza della Casa delle donne (la prima casa rifugio è stata aperta nel 1990, insieme al centro antiviolenza) ha portato ad ampliare la metodologia applicata, approfondendo l’intervento educativo che nel tempo è stato introdotto e adattato. Il progetto infatti nasce dal bisogno rilevato riguardante le problematiche complesse che sempre più frequentemente si aggiungono al percorso di uscita e protezione dalla violenza, e che richiedono un particolare supporto e una maggiore presenza oraria di operatrici ed educatrici.

Il progetto – presentato dal Comune di Bologna in partnership con Casa delle donne – è stato reso possibile da un finanziamento della Regione Emilia-Romagna con fondi governativi del Piano nazionale antiviolenza destinati a nuove strutture di ospitalità. Il sostegno della Città Metropolitana garantirà la diffusione dei risultati del progetto.

L’appartamento è di proprietà della Casa delle donne ed è stato acquistato con una donazione privata nel 2012, ed è composto da tre camere da letto, sala comune, due bagni e cucina abitabile. L’ospitalità avrà tempi medio-lunghi per tre nuclei di madri/minori: donne maggiorenni con figlie e figli, italiane e straniere, provenienti dall’area metropolitana bolognese.

Obiettivi del progetto sono: recuperare il rapporto madre/figli, spesso compromesso dalla violenza subita, attraverso un lavoro di rielaborazione dei vissuti traumatici, attività psico-educative e un sostegno psicologico alla genitorialità; valorizzare il ruolo genitoriale della donna perché possa prendersi cura dei figli garantendogli una crescita armonica e serena; supportare il reinserimento sociale e lavorativo.