Nato a Modena nel 1926, Arrigo Levi fu costretto all’esilio con la famiglia nel 1942 a causa delle leggi razziali contro gli ebrei. Da Buenos Aires iniziò la carriera giornalistica che lo portò ad essere corrispondente da Mosca prima per il Corriere della Sera e poi per Il Giorno. Dopo un passaggio in Rai, tornò ai giornali come inviato e poi direttore della Stampa dal 1973 al 1978. È stato consigliere per le relazioni esterne del Quirinale con Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano.

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“Oggi ci lascia un grande giornalista e un intellettuale di spessore. Con Arrigo Levi se ne va un testimone ineffabile della storia del Novecento, un modenese che ha dovuto lottare contro le leggi razziali fasciste e che ha saputo raccontare il mondo in modo onesto e appassionato. Se ne va un altro grande emiliano-romagnolo, che da questa terra partì per raccontare il proprio tempo. Ai suoi cari le più sentite condoglianze, mie personali e di tutta la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la notizia della morte di Levi, avvenuta oggi a Modena.

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Un giornalista riconosciuto da tutti come esempio di competenza, intelligenza e serietà, un rigoroso servitore delle istituzioni, consigliere di ben due presidenti della Repubblica. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ricorda così la figura del modenese Arrigo Levi.
Il sindaco parteciperà alle esequie in programma martedì 25 agosto, alle 15, al cimitero di Santa Maria di Mugnano a Modena dove riposa dal 2017 anche la moglie Lina Lenci.
“La nostra città oggi piange un giornalista tra i più stimati a livello nazionale – spiega Muzzarelli – che lasciò Modena e l’Italia per sfuggire all’orrore del fascismo e delle leggi razziali, ma ci tornò subito dopo la guerra per dirigere la Gazzetta, tra il 1946 e il 1948. Poi, uno dopo l’altro, incarichi prestigiosi nel mondo dell’informazione e come consigliere al Quirinale dei presidenti Ciampi e Napolitano”.
Il legame di Levi con Modena non si è mai interrotto. “Appassionato europeista – ricorda il sindaco – ha sempre accolto gli inviti del Comune e, per esempio, ha partecipato nel 2007 all’incontro sui 50 anni del Trattato di Roma (“Più opportunità, meno frontiere”), nel 2009 a un’iniziativa sull’anniversario della Caduta del Muro e nel 2010 ha concluso quell’edizione della Summer School Renzo Imbeni con una lezione dedicata ai cambiamenti istituzionali dell’Unione europea”.
Levi, inoltre, “non ha mai fatto mancare, ogni volta che ha potuto, il suo contributo sui temi legati alla Giornata della Memoria rendendosi spesso disponibile anche a incontri con gli studenti, come nel 2006 in occasione della presentazione dell’opera sulla Storia della Shoah”.

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Il segretario provinciale del Pd modenese Davide Fava esprime, a nome del partito, cordoglio per la scomparsa del giornalista:“Rendiamo omaggio a un conterraneo, esempio di competenza, professionalità e alte doti morali che, da Modena, dovette fuggire a causa delle leggi razziali, ma che tenne sempre Modena nel cuore. Giornalista e scrittore, la sua è stata una carriera esemplare: direttore della Gazzetta di Modena, inviato all’estero per i maggiori quotidiani nazionali, direttore della Stampa, consigliere di ben due presidenti della Repubblica Ciampi e Napolitano. Arrigo Levi rimane per tutti un esempio di integrità, passione europeista e preparazione”.

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Un grande modenese, un testimone attento ed equilibrato dei momenti più significativi e drammatici del secolo scorso che ha saputo raccontare con professionalità e umanità.

Esprime il proprio cordoglio il presidente della Provincia di Modena, Gian Domenico Tomei, per la scomparsa di Arrigo Levi, un gigante legato alle sue radici che, per chi ha vissuto gli anni della guerra fredda, ha saputo essere un punto di riferimento sensibile, anche come conseguenza degli orrori del conflitto mondiale che hanno duramente colpito chi, come lui, professava la fede ebraica.