Stefano Bargi (Lega) ritorna sulla questione dei 600 euro e affida le sue dichiarazioni a Facebook. Di seguito riportiamo il testo:

Come vedete non sono né scappato né, vi confido, mi è mai passata per la testa l’idea di farlo, tuttavia era necessario prendersi qualche giorno per riflettere in maniera chiara e lucida sull’attacco mediatico pesantissimo, talvolta infame, di cui sono stato vittima.
Ora è venuto il momento di parlare e chiarire una volta per tutte le cose rispondendo a tutte le domande e agli interrogativi che sono sorti, talvolta in modo spontaneo, altre in modo forzato e strumentale, attorno alla mia posizione.
Ho preso questo benedetto bonus?
Sì, mi è arrivato.
È giusto? È sbagliato?
Lascio decidere voi. Semplicemente la richiesta è stata avanzata dalla mia società a nome di tutti e tre soci, quindi anche a nome mio.
Ho usato quei soldi per me, per divertirmi e andare in vacanza?
No, li ho usati per la mia società, in quel periodo in grande difficoltà, con spese fisse, stipendi e fornitori da pagare, e un magazzino di merce deperibile.

Come persona fisica sono infatti contitolare di un esercizio commerciale che ha subito pesantissime perdite economiche durante il lockdown, e tuttora è in difficoltà a causa delle limitazioni connesse al contenimento del Covid.
Poiché oltre ad essere una persona fisica e un imprenditore, in qualità di politico è stata una leggerezza l’aver incassato il bonus, dando dunque adito a polemiche, talvolta eccessive e fuori luogo (considerando le pesanti minacce ricevute rivolte anche a persone a me vicine o alla mia attività)?
Evidentemente sì.
Sotto il profilo della volontà ho commesso qualcosa di illegale e illecito?
No, mi spiace, su questo punto sono perfettamente a posto con la coscienza.
Il Governo poteva prevedere che questi soldi non arrivassero a chi ha uno stipendio pubblico?
Sì, poteva e avrebbe anche dovuto farlo. Ma di questo nessuno parla.
Così come non si parla del fatto che sono stato proprio io (bramoso e assetato di denaro pubblico, per qualcuno) con un emendamento alla L.R. 1/2015 (come mio primo atto da eletto in Regione) a ridurre ulteriormente lo stipendio dei consiglieri regionali.
Sempre a proposito della mia presunta “ingordigia di denaro pubblico”, potrei anche raccontarvi dei fondi (bonifici documentabili) che ho donato spontaneamente a sostegno della nostra sanità sia regionale che modenese per l’emergenza Covid, ben prima che il Governo iniziasse a parlare dei Bonus per le imprese. Non l’ho fatto prima perché sono convinto che le donazioni si debbano fare senza troppe cerimonie e quindi mentre in tanti mi attaccavano in maniera spregevole e sprezzante non ho mai pensato a pubblicare le contabili di quei bonifici, dei quali vi dico solo che l’ammontare è di gran lunga superiore rispetto al Bonus incassato.
Capisco perfettamente di aver commesso una leggerezza in qualità di politico, ma di fronte ad una situazione di crisi eccezionale e forte incertezza, con il solo aiuto dichiarato dal Governo nella forma di quel bonus (inizio Marzo 2020), ho ragionato da imprenditore. Di tale leggerezza comunque, me ne assumo la piena responsabilità.

Ma una cosa deve essere chiara: non sono e non sarò mai disposto a farmi dare del “ladro” o del “disonesto” per una scelta fatta come imprenditore. Perché, così come ho un ruolo istituzionale, sono anche una persona e ho una società da mandare avanti. Non ho un’attività che fattura milioni di euro, ma un piccolo locale che dà comunque lavoro a 10 persone più 2 soci.

Ci tengo a ringraziare i tanti, perché siete stati veramente tanti, che mi hanno contattato per manifestarmi la loro vicinanza ed il loro supporto.
Vi ringrazio col cuore anche perché spesso la solidarietà mi è arrivata da coloro che hanno con me un rapporto personale che consente loro di sapere e manifestare che non c’è stata alcuna malafede da parte mia in tutta questa vicenda.

Queste righe, però, sono anche per gli “haters” da tastiera, nella speranza che possano leggere e farsi un’idea più completa rispetto a quanto accaduto. E per informarli che non lascio impressionare da qualche offesa gratuita o dai commenti dei politicanti “trombati” della provincia che non aspettavano altro. Come ho detto in apertura sono qua!