Lo storico dell’arte Philippe Daverio si è spento la notte scorsa a 71 anni – li avrebbe compiuti il prossimo 17 ottobre –  all’Istituto dei tumori di Milano. Nato a Mulhouse (Francia) da padre italiano e madre alsaziana, Daverio ha avuto una vita poliedrica, svolgendo diverse attività, sempre con brillanti risultati: docente, scrittore-saggista, politico (fu assessore alla Cultura al Comune di Milano dal 1993 al 1997) e apprezzato personaggio tv. Al centro della sua vita ci furono sempre l’arte, la storia e la cultura.

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“Amico di Modena e divulgatore prezioso per la sua capacità di far percepire aspetti anche sottili e sfumature dell’arte in rapporto con la storia e con la vita. Sempre con un linguaggio che si faceva capire bene, semplice, senza scadere mai nella banalità”. Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, insieme all’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, ricorda così, in un messaggio di cordoglio, la figura di Philippe Daverio.

“Il parlar chiaro, l’acutezza delle sue osservazioni e la naturale propensione alla convivialità – ricorda Muzzarelli – sono tra gli elementi che l’hanno fatto diventare amico di Modena, dove non mancava alle grandi manifestazioni in Fiera, come Modenantiquaria, e aveva rapporti stretti con istituzioni culturali e galleristi. In città è stato protagonista di tante iniziative, tra cui anche convegni e talk show nell’Estate ai Giardini, e in tutte queste occasioni ha offerto il suo sguardo originale e il taglio sempre particolare delle sue interpretazioni, non solo riguardo all’arte. Non a caso considerava Enzo Ferrari il più grande artista della città e non perdeva occasione, in ogni sua visita, di entrare in quello che lui considerava il più importante museo della città: il Duomo, un capolavoro d’arte e di civiltà”.