Montecatone Rehabilitation Institute e IRCCS delle Scienze Neurologiche di Bologna hanno sottoscritto nei giorni scorsi un importante accordo finalizzato a creare un perimetro di collaborazione tra competenze complementari.

Montecatone R.I., infatti, è ospedale di alta specializzazione per la riabilitazione intensiva, polo regionale per i colpiti da lesione midollare e tra i maggiori centri dell’Emilia-Romagna per le persone con grave lesione cerebrale acquisita; ISNB, oltre a garantire attività assistenziali neurologiche, neurochirurgiche e neuroradiologiche, rappresenta a sua volta un riferimento regionale/nazionale per lo studio e la cura di malattie del sistema nervoso a maggior o minor incidenza.

La partnership, sottoscritta dal DG del Montecatone R.I., Mario Tubertini e dall’omologo in ISNB, Paolo Bordon – frutto di valutazioni sulle opportunità di collaborazione formulate già alcune settimane fa – è articolata in tre punti: attività in ambito clinico, riabilitativo e tecnologico dedicate al trattamento dei pazienti con mielolesione o grave cerebrolesione acquisita; sviluppo e definizione di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali integrati; cooperazione nella ricerca clinica e di base nell’ambito delle lesioni midollari traumatiche e delle cerebro lesioni.

Soddisfazione è stata espressa da Tubertini per questo primo, importante passo verso la stabile creazione di un collegamento tra Montecatone e l’IRCCS bolognese «che credo molto interessante anche sotto il profilo della ricerca, ambito in cui l’Istituto ritiene di potersi ritagliare un ruolo complementare importante poiché qui ha sede la più grande unità spinale italiana dove la risposta terapeutica riabilitativa è elevata così come lo sono la qualità espressa e la competenza».

Per Paolo Bordon «la collaborazione tra IRCCS delle Scienze Neurologiche di Bologna e Montecatone fa ulteriormente crescere le opportunità di ricerca e nel contempo – ha aggiunto – può creare una collaborazione più stabile tra Istituti che fanno dell’eccellenza un obiettivo presente nei rispettivi percorsi clinici e di ricerca».