Entrato in possesso di un modulario di ricette in bianco, da disoccupato si è trasformato in medico prescrivendosi i farmaci grazie alla creazione di false ricette che rendeva assolutamente credibili con l’apposizione della firma di un vero medico. Prescrizioni che riguardavano farmaci speciali come il Lormetarzepam un psicofarmaco di cui l’uomo faceva uso.

A scoprirlo i Carabinieri del nucleo antisofisticazioni e sanità di Parma che hanno portato a termine un’attività d’indagine nata a seguito della segnalazione di alcuni farmacisti circa la genuinità di ricette e prescrizioni mediche che un uomo stava presentando e con le quali riusciva a ottenere un gran numero di confezioni medicinali ricadenti nella categoria dei psicofarmaci.

Gli accertamenti svolti dai militari dell’Arma hanno preso le mosse dalla considerazione che il medico che appariva nelle ricette non aveva mai prescritto all’uomo alcun farmaco. Anzi nel corso delle investigazioni i Carabinieri hanno accertato che allo stesso professionista, un medico condotto, era stata carpita la firma che l’improvvisato medico aveva avuto modo di vedere ed avere allorquando nel passato era stato suo paziente.

La prova della responsabilità dell’uomo i Carabinieri l’hanno avuta a seguito dell’ultima tentativo di ottenere tre confezioni di Lormetarzepam presso una farmacia. La farmacista nella circostanza dopo aver ricevuto al ricetta si ricordava che alcuni giorni prima aveva ricevuto una comunicazione da parte dell’Asl di Reggio Emilia con la quale i farmacisti di Reggio e provincia venivano messi a conoscenza che stavano girando delle ricette “falsificate” a nome appunto dello stesso uomo presentatosi nella farmacia.

La farmacista quindi tratteneva la ricetta non consegnando i farmaci e allertando i carabinieri a cui formalizzava la denuncia. I carabinieri del NAS di Parma a seguito delle indagini risalivano al responsabile ora finito nei guai. L’uomo,  un disoccupato32enne di San Polo d’Enza, è stato quindi deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di “falsità materiale commessa da privato”.