Ieri, a 101 anni, è scomparso Germano Nicolini, detto il “Diavolo”, comandante partigiano del terzo battaglione della 77ª Brigata SAP “Fratelli Manfredi”: il ricordo di Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, e di Mirco Zanoni.

 

«Carissimo Fausto, 

siamo vicini a te e alla tua famiglia con grande affetto. 

Tutta la vita di tuo padre Germano è una lezione morale, civile e democratica per tutti noi e per le generazioni a venire.

Il suo legame profondo con la verità, la libertà della coscienza, la responsabilità verso gli altri, verso le istituzioni e verso la Repubblica sono un patrimonio che vogliamo custodire per sempre.

Addio, Germano. Grazie per quello che sei stato e quello che continuerai ad essere.

Un grande abbraccio»

 

Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi

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«Germano Nicolini si è spento ieri, dopo un secolo esatto di vita dedicata per intero alla verità, alla giustizia, alla sua coscienza civile e morale che non si è mai piegata. Cento anni di libertà, combattuta, negata, conquistata, praticata, raccontata con una testimonianza infaticabile, propria di chi ha vissuto una vita unica, condensato di storia e di senso, di lotta e di riscatto.

Molti lo ricorderanno come il Comandante Diavolo, ed è necessario ripartire da lì, dalla sua esperienza di primissimo piano nella Resistenza reggiana, per comprendere l’uomo, il grande Italiano che è stato. Quasi tutti correranno con la memoria al caso giudiziario clamoroso che lo ha visto protagonista, l’ingiusta carcerazione per l’omicidio di Don Pessina. La sua battaglia per la giustizia, e prima ancora per la verità resta una delle più alte testimonianze della nostra storia repubblicana. 

Tutti, ma proprio tutti, avrebbero dovuto incontrarlo almeno una volta, nella sua inesauribile vita di testimone. Memoria vivente di resistenza praticata giorno dopo giorno, e non rievocata. Esistenza consacrata alla lucidità e all’intransigenza, che viveva fortissima nelle sue parole, sempre generose, sempre dirette e ineludibili, come i suoi occhi che non lasciavano scampo.

Germano Nicolini è stato e sarà sempre questo. Chi lo ha conosciuto, chi è stato toccato dalla sua energia e dal suo racconto, perpetua e inesauribile autobiografia di un protagonista del nostro secolo, sa che non potrà lasciarci mai. Semplicemente, lui non ce lo consente.

Le generazioni che non lo hanno conosciuto dovranno trovare la sua storia e la sua lezione nelle azioni di chi oggi raccoglie la sua immensa eredità etica. E’ questo il nostro compito. Lo dobbiamo a tutti gli altri, ma in particolare a Germano Nicolini.

Addio Germano. Viva la tua storia, in noi»

Mirco Zanoni
Istituto Alcide Cervi

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Un grande testimone della storia reggiana e italiana, una rappresentazione vivente dell’impegno, delle tensioni ideali e delle vicende politiche che hanno segnato il ‘900 nella nostra terra. Una figura di riferimento, come le altre donne e gli altri uomini che con lui hanno condiviso la Resistenza e ce l’hanno raccontata e testimoniata, a cui abbiamo detto grazie e a cui dobbiamo continuare a dire grazie, con l’impegno concreto nel portare avanti il lavoro culturale ed educativo sulla memoria e sulla storia. In questo momento difficile, ci stringiamo alla famiglia Nicolini e ancora una volta ringraziamo il Diavolo.

Istoreco – Istituto storico di Reggio Emilia