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Dopo la prima ondata di emergenza sanitaria che ha portato a febbraio alla sospensione dell’attività in presenza, scuole e famiglie si trovano ora a fare i conti con una nuova e diversa fase di incertezza organizzativa e psicologica.

Come scuola, famiglia e territorio possono costruire un clima di alleanza e solidarietà per i bambini: è l’interrogativo a cui cerca di dare una risposta l’incontro “Potere alla relazione per vivere bene la scuola”. L’iniziativa, rivolta a tutte le famiglie dei bambini che frequentano i nidi e le scuole d’infanzia di Modena, è a cura del Centro Famiglie Nazareth e promossa nell’ambito del progetto “Modena zerosei. Costruire futuro” da Centro Memo del Comune, Centro di consulenza per la famiglia e Fondazione Cresci@mo. A dialogare a distanza con i genitori saranno Elisa Cocchi psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva e Maria Elisa Santini pedagogista.
Proprio perché rivolto a un così alto numero di famiglie, quelle cioè dell’intero sistema educativo integrato della città, costituito da servizi comunali, della Fondazione Cresciamo, convenzionati, statali e privati, lo stesso incontro a distanza sarà ripetuto in cinque date successive in cui sono stati suddivisi nidi e scuole d’infanzia a seconda dell’ambito territoriale d’appartenenza.

Il primo appuntamento è in programma martedì 3 novembre dalle 18 alle 19.30; i successivi si svolgeranno il 10 e il 17 novembre, l’1 e il 10 dicembre sempre allo stesso orario. Per partecipare, i genitori potranno iscriversi on line all’incontro relativo alla scuola frequentata dai figli (www.comune.modena.it/memo/news-1/2020/potere-alla-relazione-per-vivere-bene-la-scuola)
Nelle settimane e nei mesi della primissima emergenza sono accadute cose straordinarie e per molti versi inattese dove insegnanti e famiglie, senza aver indicazioni precise, hanno spontaneamente realizzato una fitta rete di azioni didattiche e relazionali. Ora c’è l’esigenza comune di tornare a una sorta di nuova ‘normalità’ che deve però tenere conto dei protocolli di sicurezza, norme e disposizioni che inevitabilmente cambiano i modi di vivere relazioni, spazi e apprendimenti, chiedendo agli adulti di muoversi tra controllo e maggiore flessibilità. Quando esigenze familiari e scolastiche, che si trovano in un analogo clima di incertezza, entrano in conflitto creando incomprensioni ed equivoci, a farne le spese sono i bambini.

“Diventa allora fondamentale – spiegano le relatrici degli incontri – che gli adulti appartenenti alla scuola e alla famiglia camminino insieme nella costruzione di quella comunità educante che non tenga esclusivamente conto dei bisogni del singolo, ma di un bene più ampio, che è quello della collettività e dello stare bene insieme. Occorre chiedersi come scuola, famiglia e territorio possano costruire un clima di alleanza e solidarietà per i bambini in cui i genitori siano aiutati a riconoscere agli insegnanti la fatica nel riuscire a mettere in pratica una pedagogia inclusiva e relazionale completamente diversa dall’epoca pre-covid, e in cui gli insegnanti siano supportati nel loro compito educativo che li riconosca all’interno di un ruolo molto più allargato e complesso. Importante quindi che le famiglie siano aiutate a ‘fidarsi’ per ‘affidarsi’ agli insegnanti che ora più che mai hanno un ruolo fondamentale nella costruzione di legami e che sono chiamati a soffermarsi maggiormente sulla creazione di una relazione con i bambini e le famiglie.