Photocredit: Lavinia Nitu

È stato l’anno in cui abbiamo dovuto affrontare una pandemia mondiale. In attesa dei nuovi sviluppi della situazione nazionale e globale, guardiamo a Formigine: mi pare evidente che in questo 2020 siamo riusciti a fare un grande lavoro di rete, cercando di non lasciare indietro nessuno.

La nostra forza è stata, ed è tuttora, “il gruppo”, per prendere a prestito una metafora sportiva. Spendo quindi un ringraziamento forte e commosso per tutti coloro che hanno dato un contributo nella misura delle loro funzioni e delle loro possibilità: parto dal Consiglio comunale, dove spesso abbiamo superato divisioni ideologiche e votato atti legati all’emergenza (o atti strategici come il Dopo di Noi) in modo unitario e condiviso.

Penso ai dipendenti comunali e agli agenti della Polizia Locale: spesso invisibili, troppo spesso additati come privilegiati, ma vi assicuro che nell’emergenza in tantissimi hanno fatto molto di più di quanto dovuto, in silenzio e con abnegazione.

Come le Forze dell’Ordine, a cui è toccato un compito a volte ingrato, ma che hanno svolto con discrezione e buon senso: malgrado una situazione mai vissuta prima, il controllo del territorio ha fatto parlare pochissimo di sé, e questa è sempre una buona notizia. Carabinieri e Polizia sono alleati dei cittadini nella tutela della salute contro il virus.

Poi ci sono le associazioni di volontariato: più di 100 a Formigine nei vari campi della vita sociale. Come avremmo fatto senza di loro a distribuire medicinali, generi alimentari, telefonare a tutti gli anziani soli? Ogni singolo cittadino volontario, incardinato in associazione o mosso da iniziativa informale, ci ha aiutato ad arrivare fin qui.

Anche i commercianti con le loro associazioni hanno dato un grande impulso a mantenere vivo il sistema economico della nostra città.

Primi tra tutti, gli operatori sanitari per il coraggio con il quale hanno affrontato e affronteranno la pandemia, nella speranza che il vaccino arresti la battaglia contro questo nemico invisibile ma insidioso.

Quello che ne esce è un grande quadro d’insieme dove ognuno sta facendo una parte significativa e indispensabile. Uso quindi un’altra metafora sportiva: i maratoneti spesso dicono di correre 40 chilometri con la testa e con le gambe, e gli ultimi due con il cuore. Come i maratoneti, siamo tutti stanchi per lo sforzo di questi dieci mesi difficilissimi, ma non possiamo mollare ora che il traguardo è in vista.

Per tutti e per ciascuno quindi un augurio per un Santo Natale diverso dal solito, ma occasione per riscoprire le relazioni più intime, e i migliori auspici per un 2021 che non potrà che essere migliore dell’anno che l’ha preceduto e in cui – siamo sicuri – torneremo a frequentare le piazze, i teatri, i cinema, le palestre, i ristoranti con una consapevolezza nuova rispetto alla loro importanza, e con un impegno sulla memoria e il ricordo di chi ci ha lasciato in questi mesi.

 

Maria Costi

Sindaco di Formigine