L’11 gennaio scorso, sulla scorta delle indagini effettuate dalla Polizia di Stato di Reggio Emilia su delega della locale Procura della Repubblica, la Squadra Mobile ha dato esecuzione ad una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano, incensurato, residente in provincia.

Le indagini, che hanno portato alla identificazione dell’uomo gravemente indiziato di violenza sessuale ai danni della figlia infraquattordicenne, sono partite dalla segnalazione della madre della bambina in Procura che, con prudenza ed incredulità, segnalava le confidenze ricevute dalla piccola in ordine agli atteggiamenti del padre.

Gli accertamenti preliminari (tra cui anche la difficile audizione della minore effettuata in Procura) e la perquisizione, anche informatica, dell’indagato consentiva di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico del padre.

Ad operare l’arresto sono stati gli investigatori specializzati nei reati contro la persona della Squadra Mobile che hanno esperito nella sua complessità la delicata attività investigativa.

L’operazione in parola è da inserirsi nel contesto della fortissima attività di contrasto ai reati consumati in danno di minori svolta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia e dalla Polizia di Stato.

La  polizia di stato da sempre al fianco delle categorie deboli, in splendida sinergia con l’autorità giudiziaria,  continua senza sosta nell’attività di contrasto ai reati  di genere e contro i minori.

A tal proposito si evidenzia che eventuali segnalazioni, anche in forma anonima, potranno essere comunicate alla Polizia di Stato grazie all’applicazione you pol che nasce per garantire la massima accessibilità al pronto intervento, ideata per contrastare bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, estesa poi alla violenza domestica e di genere. Essa si caratterizza dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato.

Le segnalazioni sono automaticamente geo-referenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. E’ inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il NUE (numero unico europeo). Tutte le segnalazioni vengono ricevute dalla sala operativa della questura competente per territorio.