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Da oltre 5 anni in diverse occasioni ha subito offese, minacce di morte e violenze dal compagno, sebbene invalida al 100%. Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo nei confronti della moglie a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di San Polo d’Enza – a cui la donna dopo anni di silenzi si è rivolta – hanno denunciato alla Procura reggiana un 30enne abitante in Val d’Enza accusato del reato di maltrattamenti in famiglia aggravato dall’essere compiuto ai danni di una donna invalida.

Il sostituto titolare dell’inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha infatti richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima, una 38 reggiana, e ai luoghi dalla medesima frequentati. Provvedimento di natura cautelare che questa mattina è stato eseguito dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza che hanno condotto le indagini.

Dalle risultanze investigative è emerso come la donna, dal 2015, è stata sottoposta a costanti vessazioni fisiche e morali da parte del marito che non perdeva occasione per schiaffeggiarla, afferrarla con forza al collo, stringerle la mano affetta da invalidità provocandole forte dolore, gettandola a terra, puntandole al petto un grosso coltello e proferendole frasi umilianti ed ingiuriose oltre a minacce ripetute di morte. Condotte violente che hanno visto la donna ricorrere in più di una circostanza alle cure presso il competente ospedale come accertato dai carabinieri di Sampolesi che hanno condotto le indagini. Gravi episodi quelli denunciati che riscontati dai militari hanno appunto visto la Procura reggiana richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia il citato provvedimento di natura cautelare, eseguito dai Carabinieri che hanno così posto fine alle violenze dell’uomo.