Sono 1564 le imprese attive nel comune di Fiorano Modenese a fine 2020 un numero leggermente inferiore (-8 in totale) a quelle di fine 2019, per un calo dello 0,5%, appena più basso dello 0,8% in meno riscontrato nell’intera provincia di Modena. Il dato emerge da una indagine dell’Ufficio Studi Lapam sulla dinamica delle imprese nel comune del Distretto ceramico. Il dato è appena peggiore se si considerano soltanto le imprese artigiane, che a fine 2020 erano 500, contro le 510 dell’anno precedente con una variazione del -2%, superiore al -1,2% della provincia.

Emerge anche qui una dinamica in cui nascono e chiudono poche imprese, una dinamica piatta in attesa di capire l’evoluzione della crisi pandemica. Già, perché nel 2020 a Fiorano sono nate 84 imprese, 27 in meno delle 111 del 2019, e al tempo stesso ne sono cessate meno, 93 contro le 102 di un anno prima. Calano in modo più evidente le artigiane, con 31 nuove iscritte rispetto alle 53 del 2019 e con 37 cessazioni contro le 38 di un anno prima. Ma quali sono le tipologie di imprese più presenti a Fiorano? Comandano le manifatturiere, con 347, davanti a commercio all’ingrosso e al dettaglio insieme a riparazione di veicoli con 340. Le costruzioni sono a quota 257, più staccate attività immobiliari (154), alloggio e ristorazione (93) e attività professionali come studi di progettazione e tecnici con 85. Meno presenti le altre tipologie di imprese. Le variazioni, come evidenziato già in precedenza, sono minime, gli unici dati rilevanti sono il calo di 8 unità per le manifatturiere e l’aumento speculare (+8) delle costruzioni.

Lapam a Fiorano ha anche recentemente cambiato segretario: Sergio Romagnoli, da 40 anni in associazione e per 20 segretario della sezione locale, lascia e al suo posto subentra Stefano Roncaglia, che arriva dalla vicina sede di Maranello dove era segretario. Un cambio della guardia nel solco della continuità per Lapam Confartigianato che a Fiorano è realtà particolarmente significativa sia per la tutela e la rappresentanza delle imprese, naturalmente, che con il sostegno a iniziative di carattere culturale e sociale molto apprezzate.

Stefano Roncaglia commenta così: “Fiorano è una realtà imprenditoriale molto importante, con una tra le percentuali più alte in regione per imprese attive sul numero di abitanti. La tipologia di imprese si sta spostando sempre più dal settore manifatturiero a quello dei servizi, una trasformazione che è in atto ormai da diversi anni e che nel tempo porterà a importanti cambiamenti strutturali, che dobbiamo saper anticipare sia come privato che pubblico. L’economia fioranese nel 2020 in linea di massima ha tenuto, ma ci aspetta un 2021 molto difficile e complicato, specialmente per quelle piccole imprese non strutturate che hanno subito i maggior danni dalle restrizioni anti Covid. Sarà fondamentale fare squadra e riuscire a immettere liquidità sul mercato, per evitare ricadute, non solo a livello economico ma sociale”. Il sindaco di Fiorano, Francesco Tosi, accoglie così il nuovo segretario: “Do il benvenuto al nuovo segretario locale Lapam e colgo l’occasione per ringraziare Sergio Romagnoli, ‘segretario emerito’, per il lavoro fatto in decenni nel nostro paese e per il sostegno che continuerà a fornire al territorio. I dati pubblicati indicano per le aziende del nostro Comune una sostanziale tenuta. Al di là dei numeri, tuttavia, conosciamo le difficoltà che i nostri artigiani e le piccole imprese commerciali stanno incontrando. Quasi nessuno tuttavia si adagia e si arrende, ma continua a lottare con tenacia in attesa di tempi migliori. Lo stato di salute delle nostre imprese non è comunque omogeneo: c’è chi è in forte sofferenza mentre conosco imprese con incremento di lavoro e di fatturato. Addirittura qualcuno incontra difficoltà a trovare personale in numero adeguato e idoneo per preparazione. Questa è una delle contraddizioni del nostro sistema che deve farci riflettere sulla rinnovata necessità di un appropriato orientamento formativo e sul concetto di formazione permanente, che deve unire gli sforzi del pubblico e del privato insieme. Oltre a ciò sarebbe certamente necessaria una accelerazione della diffusione della banda ultra larga in fibra ottica, rispetto ai tempi dell’attuale programmazione”.