Sono servite le abilità da “hacker” di un agente della Polizia locale di Modena per rintracciare il proprietario, che rischiava di restare anonimo, di un computer rubato: l’attività d’indagine ha permesso di restituire il notebook all’uomo, un libero professionista, che ha potuto recuperare anche i preziosi file di lavoro salvati all’interno. I ladri, infatti, si erano disfatti del dispositivo, rubato la scorsa estate da un’auto in sosta, perché non erano riusciti a superare la password di protezione: una volta recuperato, il dispositivo è stato affidato all’operatore del Nucleo problematiche del territorio, che è stato invece in grado di accedere alla memoria.

L’esame dei file ha consentito poi di identificare il proprietario e ha dato il via al percorso che ha portato alla consegna, alcuni giorni fa, del computer. Passa anche dall’adozione di queste competenze interne lo sviluppo tecnologico del Comando di via Galilei, che, al fianco delle modalità tradizionali, sta adottando gli strumenti digitali per favorire un rapporto più diretto con i cittadini e per migliorare l’erogazione dei servizi, riducendo al contempo gli accessi in presenza agli uffici, nel rispetto delle misure anti-Covid-19.

Proprio per accelerare questi processi è stato avviato, nella seconda metà del 2020, il progetto “Innovazioni e modifiche dei servizi di Polizia locale al tempo del Coronavirus”, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con una quota di 57mila euro su 76mila euro complessivi. L’azione ha condotto a una revisione dell’attività degli uffici, snellendo, anche attraverso un software che semplifica gli accertamenti, gli iter che riguardano i rapporti con gli operatori economici. In parallelo, è stato dato impulso alla transizione verso la gestione esclusivamente informatica dei documenti degli uffici. Di questa scelta ha beneficiato pure la gestione dell’archivio cartaceo, svuotato di numerosi faldoni in un’ottica di razionalizzazione degli spazi.

Il progetto di digitalizzazione ha anche finanziato l’acquisto di dispositivi informatici per favorire la collaborazione con i gruppi di Controllo del vicinato e le relazioni con la comunità, potenziando in questo modo la possibilità per i cittadini di fruire dei servizi da remoto, dalle app per smartphone (come Segnala-Mo, il servizio per l’invio di segnalazioni web geolocalizzate, oppure con l’applicazione Rilfedeur) all’ideazione di un’agenda elettronica condivisa, passando per il maggiore utilizzo della posta elettronica certificata (Pec) per comunicare con l’esterno.

Proprio il sistema delle Pec ha conosciuto un significativo sviluppo, in particolare sul fronte delle notifiche dei verbali al Codice della strada, che possono essere ricevute in formato digitale dai cittadini i cui indirizzi siano inseriti nei database delle imprese, dei professionisti iscritti in albi e degli enti pubblici. L’anno scorso i provvedimenti inviati attraverso Pec sono stati 39.369, oltre un terzo delle 110.117 sanzioni totali (nel 2019 erano state 62.442 su 187.459), assicurando un servizio migliore e più economico. Sempre nell’ambito del percorso di digitalizzazione dedicato alle multe, è stata incentivata la possibilità di pagare i verbali con bancomat e carta di credito e, dopo l’adesione del Comune alla rete dei pagamenti della pubblica amministrazione, mediante il sistema online PagoPa.

La tecnologia ha confermato anche la validità della piattaforma utilizzata per il rilascio delle “copie web” della documentazione sugli incidenti stradali, consentendo ai privati e alle agenzie assicurative di ricevere per via telematica gli atti relativi ai sinistri. Nel 2020 sono stati 1.940 i fascicoli rilasciati; l’anno precedente erano stati 2.237, a fronte però di un numero nettamente superiore di casi (2.250 contro 1.601).

Un altro percorso che ha avuto ulteriore sviluppo è stato quello dei social network. Affiancando il sito web www.comune.modena.it/servizi/polizia-locale e la piattaforma “Luce verde” che offre informazioni aggiornate sulla viabilità, infatti, i canali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube hanno contribuito alla diffusione di informazioni sicure e costanti da parte del Comando, come le 488 segnalazioni sulla viabilità trasmesse a una “comunità” che oggi conta più di 19mila followers.

 

DECINE DI SEGNALAZIONI ATTRAVERSO I SOCIAL

Sono decine, ogni giorno, le richieste e le segnalazioni che i cittadini destinano alla Polizia locale di Modena attraverso i canali social istituzionali gestiti dal Comando di via Galilei: di queste, quelle più significative fanno scaturire un approfondimento da parte degli uffici, come è successo per 72 volte nel corso dell’anno scorso e, finora, in 11 occasioni nel 2021. Gli argomenti più trattati sono quelli relativi alla segnaletica stradale, alle condotte degli automobilisti e alle liti condominiali, ma non mancano presunti episodi di micro-criminalità.

Il “dialogo” tra i modenesi e la Polizia locale è frutto dell’azione sviluppata su queste piattaforme online, compito a cui si dedicano – nell’ambito di altre attività di competenza – operatori incaricati di alimentare in maniera quasi quotidiana i profili social su Facebook (facebook.com/PLModena), Twitter (twitter.com/ModenaPM), Instagram (instagram.com/plmodena) e YouTube (youtube.com/channel/UCkMaL7YCG80SEG-LMeMGhRA), attivati negli anni scorsi con l’obiettivo di diffondere nel modo più ampio possibile le informazioni e oggi ormai consolidati.

Attraverso questi canali, infatti, viene raggiunta una platea di oltre 19mila followers, una vera e propria comunità (peraltro in costante aumento) che agisce secondo le logiche del web 2.0, dando vita a migliaia di interazioni e segnalazioni, soprattutto su episodi relativi alla sicurezza stradale, ma intervenendo anche sul tema delle rispetto delle regole del Codice della strada e non solo. Il fenomeno è stato riscontrato soprattutto nei mesi del lockdown, quando centinaia di utenti si sono rivolti alle pagine social della Polizia locale per domandare chiarimenti sulle attività consentite ai cittadini (per esempio, raggiungere i propri familiari in un altro Comune o la necessità di dotarsi di autocertificazione) senza incappare in violazioni alle disposizioni contro la diffusione del Coronavirus. Naturalmente a ognuno di essi è stata data risposta.

Al di là delle interazioni, le piattaforme vengono utilizzate dal Comando soprattutto per informare gli utenti sulla viabilità cittadina (in particolare, le segnalazioni pubblicate su Twitter sono state 488 nel 2020, cifra che ha risentito degli effetti del Covid: nei dodici mesi precedenti erano state 1.117, mentre finora nel 2021 sono state 25), chiedere collaborazione (come nel caso di fuga da sinistro stradale) ed evidenziare buone prassi o efficaci sinergie (con le forze di polizia, con associazioni di volontariato o con singoli cittadini). Inoltre, l’anno scorso, con l’obiettivo di raggiungere anche le persone che tradizionalmente venivano coinvolte in incontri in presenza annullati a causa dell’emergenza Coronavirus, sono stati autoprodotti (e pubblicati online) alcuni filmati dedicati alle norme di comportamento sull’utilizzo della bicicletta, della moto e del monopattino elettrico.

Infine, i profili digitali del Comando risultano fondamentali anche per condividere progetti significativi sviluppati dal Comune per i cittadini, come l’iniziativa multipiattaforma “Stupefacenti, sai cosa rischi?” avviata lo scorso autunno dall’ufficio Sicurezze e legalità: partendo dalle pagine internet della Polizia locale (www.comune.modena.it/servizi/polizia-locale), la campagna social è rimbalzata sui principali social network con l’obiettivo di raggiungere con una serie di post multimediali il maggior numero possibile di giovani, sensibilizzandoli contro l’uso degli stupefacenti.