Quarta ed ultima interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera è quella presentata da Maria Savigni, Serena Lenzotti e Vittorio Capitani del Partito Democratico, avente ad oggetto “I sassolini”.

“Considerato che – si legge nell’interrogazione – lo scorso 3 febbraio sulla stampa locale si è letto che l’Amministrazione ritenendo “Sasol” un brand spendibile, è intenzionata a valorizzare due prodotti locali, il Sassolino e la Sassolina, che sarebbero a detta dell’Amministrazione un forte attrattore per il turismo, soprattutto per quello nazionale e internazionale, mentre si riconosce che è consistente il turismo industriale. Il progetto intende valorizzare i prodotti enogastronomici locali; con un evento, da tenersi a fine novembre, e con l’avvio di un percorso per il riconoscimento e la registrazione come DOP della Sassolina. Il progetto prevede una spesa di circa 15.000 euro. Si interrogano il Sindaco e l’Assessore competente per sapere: se questa Amministrazione è consapevole che il nome “Sasol” non è un brand ma un concetto culturale locale che peraltro potrebbe essere oggetto di un processo di brandizzazione, a fronte di una opportuna strategia di posizionamento territoriale e relativa pianificazione di investimenti mirati e continuativi nel tempo; se questo progetto di valorizzazione incentrato su un nome “Sasol” così fortemente autoreferenziale e localistico non costituisca ostacolo di sinergie con altre realtà territoriali, pubbliche e private, di carattere sovracomunale; se a fronte di un ambizioso obiettivo di notorietà nazionale ed internazionale che richiede una pianificazione pluriennale, è possibile conoscere nel dettaglio il piano strategico che dovrà seguire l’evento di lancio a novembre 2021; e quali accordi e quali strategie sono state messe in campo affinchè possa essere consolidato come un percorso turistico “enogastronomico”; se per la realizzazione di un evento per il quale è previsto un costo di 15.000 euro, si pensa di affidare un incarico a una ditta di promozione turistica; si chiede inoltre se questa Amministrazione è a conoscenza del fatto che il nome “Sasol” appartiene ad una multinazionale sudafricana che opera nel campo minerario, chimico ed energetico e che la medesima è presente con stabilimenti anche in Italia e che promuove la propria attività attraverso il sito www.sasolitaly.it. Se questa Amministrazione ritiene che tale coincidenza possa in qualche modo compromettere le pur condivisibili ambizioni di acquisire notorietà nazionale ed internazionale”.

 

Ha risposto l’Assessore al Turismo Massimo Malagoli.

“Cari Consiglieri, mi fa piacere che abbiate del tempo da passare in rete per trovare una ditta sudafricana che si chiama “Sasol”. Vi ringrazio per l’informazione. Vorrà dire che proporremo loro di acquistare la scritta “Sasol” che ora è in piazza Garibaldi; sempre che non si sia rovinata troppo a furia di essere fotografata, messa in rete e visionata da decine di migliaia di persone.  Web e social hanno come modello il gioco: su questo Vi consiglio la lettura di A. Baricco, The Game, Einaudi, 2019.  Noi abbiamo giocato e abbiamo vinto. Mi spiace per Voi, ma è un fatto: “Sasol” è piaciuta.

Vi tranquillizzo: la nostra amministrazione non ha intenzione di lanciare “Sasol” come elemento di attrazione turistica. Altrimenti ci saremmo comportati come la Vostra amministrazione quando ha sostituito la scritta “Sasol” con “Ceramicland” nei segnali turistici. A differenza Vostra, noi riconosciamo la validità delle iniziative altrui quando fanno il bene della nostra città e dei nostri cittadini.

Non sarebbe male, però, se un po’ di tempo lo dedicaste anche alla lettura delle delibere di Giunta. Avreste scoperto che il progetto “I Sassolini” è stato approvato per avviare la fase di ricerca dei finanziamenti. Leggendo con attenzione, avreste notato che il progetto “… prenderà avvio solo a seguito del reperimento delle risorse finanziarie necessarie.”. Quindi, non siamo ancora nelle fase di attuazione. E’ stata inviata una richiesta di contributo al Mibact e stiamo sviluppando altre azioni per il reperimento delle risorse finanziarie in collaborazione con la Camera di Commercio e Confcommercio Sassuolo. Infine, sulla vostra indicazione di “affidare un incarico a una ditta di promozione turistica” non intendo andare oltre su una questione che, in questa fase, ha più il sentore della turbativa che della richiesta di chiarimenti.

Se non fossi sicuro che Voi siete persone che amano Sassuolo, che hanno a cuore il bene della Città, che sentono profondamente il legame con le nostre tradizioni, mi sentirei allarmato da questo Vostro livore nei confronti del nome Sassuolo e delle sue declinazioni.

SASSUOLO, questo sì che sarebbe un bel marchio. Non è conosciuto al mondo come Ferrari, ma, a differenza di quello, ogni investimento su questo marchio avrebbe per la nostra comunità un ritorno diretto e immediato. In più è già molto usato.

Nel mondo della ceramica dalle nostre industrie. Nel mondo del calcio, almeno a livello nazionale, fa ormai parte del sentire comune.

Entrando in un supermercato, nel reparto dove ci sono i prodotti per la preparazione dei dolci, è lì che Vi stringe l’occhio con il Sassolino.

Consigliere Pistoni le faccio io una domanda: se si potesse, non le piacerebbe registrare in Camera di commercio la denominazione SASSUOLO, così come ha fatto con la denominazione CERAMICLAND? Sono sicuro di sì ed io sarei d’accordo con Lei. Anche perché, se avessimo nel bilancio comunale un centesimo di entrata per ogni volta che qualcuno usa SASSUOLO in campo commerciale, non staremmo qui ad accapigliarsi sui debiti di SGP o almeno lo faremmo con minore ansia.  Capisco il gioco delle parti, ma non fino al punto di sparare a zero su iniziative di successo, almeno di stampa finora, per il solo fatto che sono stati altri ad averle avviate.

Ma ora veniamo alla “visione” parola così cara all’attuale opposizione.

Ho un’altra domanda: che visione ha potuto mai avere un’amministrazione che per tanti anni ha delegato a terzi il Turismo della propria città?

Sassuolo si è trovato a ripartire dalle basi del turismo.

Ecco quello che stiamo cercando di fare, partendo anche da alcune valide esperienze della precedente amministrazione:

Ricettività:

è in fase di sottoscrizione un accordo tra Comune di Sassuolo e Gallerie Estensi, per l’implementazione dei servizi di informazione e accoglienza turista tramite la condivisione di spazi comuni che permettano di migliorare l’esperienza turistica dei visitatori del Palazzo Ducale di Sassuolo.

Offerta Turistica Condivisa:

per trasmettere al turista in arrivo nel nostro territorio un’immagine unitaria, forte, omogenea riguardo l’offerta turistica si è raggiunto un accordo con l’inserimento del nostro comune, nella rete IAT provinciale curata dal Comune di Modena, ne avete dimostrazione passeggiando per Modena dove nei cartelli Turistici posti in tutto il centro storico è ben visibile anche Sassuolo con la nostra Delizia.

Progetto Estense:

progetto promosso, finanziato e coordinato dal MiBACT in accordo con gli enti locali dei territori coinvolti, che ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio estense compreso tra Emilia–Romagna e Garfagnana, che vedrà Sassuolo come partner principale nella convenzione di sistema che si sta delineando insieme a Modena, Reggio Emilia, Ferrara e i Comuni della Garfagnana con l’obiettivo di coordinare e gestire itinerari culturali e tematici che permetteranno al turista di scoprire l’eredità estense assaporandone la bellezza ed il gusto, ancora oggi vivo e riconoscibile.

Collaborare in modo sinergico con società di incoming:

nella creazione di pacchetti ad hoc per le industrie, incentivando il turismo industriale del nostro distretto e i prodotti eno-gastronomici (vedi i Sassolini e il balsamico).

Il Museo Ferrari è e rimane un importante punto di attrazione per il nostro territorio in ambito turistico, ma fino a quando da una parte il nostro Comune non sarà in grado da dare una giusta e corretta dignità alla propria offerta turistica e dall’altra non si sarà capito come entrare nei pacchetti turistici che fanno di Maranello una meta mordi e fuggi, è inutile tentare di proporci come partner di completamento della visita alla Ferrari.

Ma noi stiamo lavorando proprio per raggiungere questo obiettivo.

Ps. Consiglio agli esponenti dell’opposizione di non fermarsi alle Premesse del Documento Unico di Programmazione, ma di leggere anche gli Obiettivi”.