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Includere gli imprenditori artigiani tra i lavoratori edili che possono accedere al pensionamento anticipato previsto per le attività usuranti. È la sollecitazione espressa dal comparto Costruzioni Lapam Confartigianato, sulla proposta di legge in tema di accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori delle imprese edili e affini.

Lapam apprezza l’inserimento delle lavorazioni edili tra le attività usuranti, con conseguente diritto per i lavoratori del settore all’accesso al trattamento pensionistico anticipato.

“Lo stesso diritto – sottolinea Lapam Costruzioni– va però riconosciuto all’artigiano edile il quale, nonostante sia titolare dell’impresa, partecipa in prima persona e direttamente al processo produttivo e alle attività del cantiere ed è quindi esposto, al pari degli altri lavoratori, ai numerosi fattori di rischio che motivano la caratteristica di lavoro usurante”.

Inoltre l’associazione propone, quali requisiti per l’accesso anticipato al pensionamento dei lavoratori edili, la riduzione dell’anzianità contributiva minima a 30 anni (di lavoro effettivo in edilizia) e una età anagrafica modulabile in funzione dell’anzianità contributiva: anzianità contributiva di 30 anni con età minima anagrafica di 61,7 anni. A partire da questi requisiti, ogni 4 anni di contribuzione aggiuntiva propongono di ridurre l’età minima anagrafica: con anzianità contributiva di 34 anni, età minima anagrafica di 60 anni; con anzianità contributiva di 38 anni, età minima anagrafica di 59 anni.