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Grazie ad un blitz condotto dai carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, in un comune della bassa reggiana è stata localizzata un’azienda agricola che impiegava in nero il 100% della forza lavoro, che peraltro ha sfruttato e sottopagato. Nei guai è finito un 60enne mantovano denunciato dai carabinieri alla Procura reggiana per il reato di sfruttamento di manodopera. All’uomo sono state anche contestate sanzioni per contributi non versati ed evasi per 25.000 euro. Nei guai anche per non aver approntato il piano valutazione dei rischi previsto dalle normative in materia di sicurezza del lavoro.

L’attività ispettiva dei Carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia ha quindi visto l’imprenditore mantovano essere denunciato per il reato di cui all’art. 603 – bis co. 1,2,4 c.p., in quanto resosi responsabile dello sfruttamento del lavoro di 3 lavoratori di nazionalità pakistana. E’ stato inoltre verificato come ai lavoratori venisse corrisposta una retribuzione palesemente difforme rispetto alle ore ed ai turni di lavoro svolti, con applicazione di livelli contrattuali inferiori alla situazione effettiva di impiego che li vedeva essere sottopagati anche nella misura del 50% in meno rispetto all’ora da retribuire a livello contrattuale. Gli stessi dipendenti, inoltre, venivano sottoposti a continue richieste di ulteriori prestazioni oltre l’orario di lavoro e costretti a lavorare in condizioni degradanti.

L’imprenditore è stato anche denunciato per l’omessa valutazione dei rischi e ulteriormente sanzionato per non aver concesso ai dipendenti impiegati in nero il riposo settimanale e per averne omesso l’iscrizione ai fini previdenziali (è stato ricostruito un imponibile contributivo evaso di circa 5.000 euro). Sono state elevate ammende pari ad € 2.094,61 per la mancata redazione del documento della valutazione dei rischi e sanzioni amministrative pari a circa 20.000 euro per il lavoro in nero dei dipendenti.