Insieme al Bilancio di previsione, il Consiglio comunale ha approvato anche l’istituzione del Canone unico, che riunisce in una sola forma di prelievo patrimoniale le tasse per l’occupazione di suolo pubblico, l’imposta di pubblicità, i diritti delle pubbliche affissioni e i passi carrabili, e del canone mercatale per la concessione di aree e spazi pubblici destinati ai mercati. La delibera ha ottenuto il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica) e del Movimento 5 stelle. Contrari Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.

Il canone unico e il canone mercatale, che entrano in vigore nel 2021 sulla base di una legge nazionale del 2019 e come previsto dalla Legge di bilancio 2020, non determineranno un aumento delle entrate comunali. Modena, infatti, lo applica garantendo l’invarianza delle entrate che rimangano fissate a 5 milioni e 355 mila euro, al lordo di eventuali esenzioni legate all’emergenza sanitaria. Non è il Comune, però, a stabilire nel dettaglio buona parte delle tariffe che in molti casi sono determinate da standard di legge. Per alcune situazioni, quindi, ci potranno essere scostamenti dalla situazione precedente. La legge di bilancio 2021 ha disposto per il primo trimestre 2021 l’esenzione del canone per l’occupazione di suolo pubblico per i soggetti già destinatari di esenzioni nel 2020.

Con l’introduzione del canone unico, per esempio, si provvederà anche a un riclassificazione delle strade che rientrano nella categoria speciale e in quella normale coerente con l’evoluzione dell’attrattività e della frequentazione delle varie zone della città.

L’aggiornamento mantiene comunque per la zona speciale la stessa consistenza del 35 per cento del territorio del centro abitato che era la misura limite nel sistema precedente. Nella categoria speciale vengono però inserite nuove zone di espansione urbanistica della città che negli anni si sono sviluppate per la presenza di nuovi centri commerciali e servizi, mentre vengono escluse le zone meno appetibili per stimolarne la ripresa.

Facendo qualche esempio, per i passi carrabili si ipotizza di continuare a incassare 690 mila euro, per le occupazioni permanente 753 mila euro e per quelle temporanee 680 mila euro (ex Tosap), mentre per l’esposizione pubblicitaria l’obiettivo sono tre milioni e 231 mila euro sommando ciò che prima era pubbliche affissioni e imposta di pubblicità.

Tra le principali novità c’è che ora l’efficacia di una Scia, la segnalazione certificata di inizio attività, è condizionata al pagamento effettivo del canone che quindi deve essere effettuato prima dell’avvio dell’attività.

Il regolamento per il canone unico e il canone mercatale sarà approvato dalla giunta. Per la natura fortemente innovativa dei regolamenti, il primo anno di applicazione sarà considerato sperimentale in modo da poter adottare successivamente le misure integrative o correttive che si rivelassero necessarie.

TARIFFE DEI SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE INVARIATE

Sono confermate anche nel 2021 le tariffe dei servizi a domanda individuale resi dal Comune di Modena, un elenco di prestazioni che comprende tra gli altri gli asili nido e le mense, ma anche i centri diurni e i bagni pubblici, che, in continuità con l’anno scorso, non risentono di variazioni. Lo ha deciso il Consiglio comunale approvando, nella seduta di giovedì 25 marzo, la delibera accessoria al Bilancio di previsione 2021 – 2023. Il documento finanziario determina l’offerta ai cittadini nei settori del welfare, della scuola e della cultura.

La delibera della giunta, proposta dal vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi e Modena civica) e del Movimento 5 stelle; contrari Lega e Forza Italia; astenuto Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.

Nel provvedimento sono compresi anche il servizio di prolungamento d’orario per asili nido e scuole materne, il trasporto scolastico, il servizio di pre-scuola elementari, le case albergo comunali e i centri residenziali per persone disabili adulte, i musei e la sala prove. Per questi servizi, l’impegno economico totale per l’Ente è pari a 20 milioni e 821 mila euro. Le tariffe previste per i cittadini ammontano complessivamente a 8 milioni e 716 mila euro, con una percentuale di copertura dei costi per il Comune pari al 41,9 percento; per le rette dei nidi è confermata la riduzione introdotta già l’anno scorso attraverso il contributo della Regione. La cifra delle entrate destinate all’Ente aumenta al 53,7 percento se alle tariffe si aggiungono le contribuzioni e le entrate a specifica destinazione. Per quello che riguarda i servizi legati alla scuola, le entrate effettive dipenderanno dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria e dai relativi provvedimenti.

“Quasi il 60% dei costi dei servizi a domanda individuale sono mutualizzati – ha commentato Cavazza – ovvero sono pagati dalla totalità dei cittadini – contribuenti modenesi. Le forniture di servizi non solo sono conformi ai cosiddetti diritti di cittadinanza, ma rappresentano anche una forma differita di reddito che è possibile solo col concorso di tutta la popolazione”. Il disavanzo dei servizi a domanda individuale, ovvero le spese totali sottratte le entrate totali, è di 9 milioni e 639 mila euro che costituiscono l’impegno che il Comune copre con la fiscalità generale.

 NEL 2021 ENTRATE PER 600MILA EURO DA RISCATTI PEEP

Ammonta a 600mila euro la cifra che il Comune di Modena prevede di ottenere nel 2021 in relazione alle aree incluse nelle zone Peep e Pip del territorio cittadino. La previsione urbanistica è contenuta nella delibera sulle entrate che ha ottenuto il via libera dal Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 25 marzo, nell’ambito dell’approvazione del Bilancio di previsione 2021 – 2023 dell’Ente.

Il provvedimento della giunta, proposto dal vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, ha ricevuto il voto favorevole della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi e Modena civica) e del Movimento 5 stelle; contrari Lega e Forza Italia; astenuto Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.

L’entrata prevista deriva esclusivamente dal riscatto del diritto di superficie di abitazioni in zona Peep, su cui è in corso la procedura che consente ai proprietari degli alloggi acquistati in diritto di superficie di acquisirne la piena proprietà con l’acquisto dei terreni. Per il 2021, infatti, non sono infatti previste né assegnazioni in diritto di superficie su aree Peep né alienazioni di aree di proprietà comunale destinate alle attività produttive e terziarie, i cosiddetti Pip, Piani di insediamenti produttivi.