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Con 315 persone accolte nel periodo dall’1 dicembre 2020 al 31 marzo 2021, si conclude il Piano Freddo del Comune di Bologna. Prosegue invece l’accoglienza di persone senza dimora che anche dopo l’inverno hanno necessità di trascorrere periodi brevi nelle strutture comunali gestite da Asp Città di Bologna. Da domani, 1 aprile 2021, sono disponibili 100/105 posti che si aggiungono ai 350 dell’accoglienza ordinaria delle persone già seguite dai servizi sociali. Tra le persone accolte nel Piano Freddo, sono 20 quelle già inserite nell’accoglienza ordinaria.

L’accoglienza notturna nei mesi più freddi per le persone senza dimora è un servizio salvavita ed è quindi previsto anche per chi non desidera rientrare in una percorso seguito dai servizi sociali ma accetta il posto durante l’inverno; per i residenti degli altri comuni; per le persone senza documenti regolari. Il numero delle persone accolte, 315, rapportato ai 234 posti disponibili, indica che c’è stato un ricambio minimo e dunque grande stabilità nel Piano Freddo, grazie al lavoro capillare dei servizi di prossimità che si muovono anche sulla base delle segnalazioni dei cittadini.

Dal primo aprile entra in campo un ulteriore servizio di accoglienza di circa 100/105 posti nelle strutture Vis di via Dino Campana (28/30 posti), Casa Willy di via Pallavicini (50 posti) e Fantoni nell’omonima via (23 posti). I posti sono riservati alle persone senza dimora con problemi di compromissione sanitaria e impegnati in percorsi con il servizio sociale: inizialmente saranno accolte circa 70 persone in uscita dal Piano Freddo, mentre gli altri 30/35 posti saranno a disposizione per le valutazioni dei servizi di presa in carico. A tutte le persone accolte nelle strutture viene effettuato il tampone Covid e all’interno, nel rispetto delle misure imposte dalla pandemia, sarà garantito il distanziamento fisico e tutti gli operatori e ospiti saranno dotati di dispositivi di protezione (mascherine, guanti e disinfettanti).

L’Amministrazione comunale con Asp, il Consorzio l’Arcolaio e soggetti della società civile, ha lavorato negli ultimi mesi sul Piano Freddo di Comunità, anche sulla scorta del confronto partito lo scorso dicembre nel convegno “Abitare i confini”. Un tavolo di lavoro da cui è emerso il bisogno di costruire progetti sempre meno generalisti e più a misura delle persone e dove l’integrazione socio-sanitaria sia sempre più sviluppata. Tra le progettualità di più lungo periodo c’è anche quella condivisa con la comunità valdese di presa in carico di donne senza dimora vittima di violenza. L’obiettivo è di arrivare a impostare per il prossimo inverno il primo Piano Freddo di Comunità.

“Siamo in un momento di grande maturità per questo tipo di servizi – afferma l’assessore al Welfare Giuliano Barigazzi – una fase nella quale abbiamo superato l’approccio emergenziale per costruire una rete solida fatta del lavoro imprescindibile dei professionisti ma che può anche contare sulla collaborazione del terzo settore e della società civile. In questo modo sarà possibile puntare ancora di più su percorsi che recuperino l’autonomia delle persone senza dimora”.