L’invito a rispettare le norme covid e quindi di indossare la mascherina congiunto alla richiesta di esibire i documenti sono stati gli elementi che hanno letteralmente mandato in escandescenza un cittadino albanese che dopo aver iniziato a urlare contro i carabinieri e passato alle vie di atto assumendo atteggiamento aggressivo e proferendo al comandante della stazione gravi minacce di morte tra le quali “ti ammazzo”, “ti taglio la testa” “taglio la testa a te e ai tuoi colleghi” “a Novellara o vivi tu o vivo io”.

Per questi fatti i carabinieri della stazione di Novellara con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto a declinare le proprie generalità nella serata di ieri hanno tratto in arresto un cittadino albanese 39enne residente a Novellara ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. Lo stesso questa mattina è comparso davanti al tribunale di Reggio Emilia per rispondere delle accuse a lui contestate.

Il 39enne, unitamente ad altre cinque persone con le quali era assembrato davanti al bar intento a consumare bevande,  è stato anche sanzionato con una multa da 400 euro per la violazione delle norme anti covid. Sanzione contestata anche alla barista per aver impedito l’assembramento. L’origine dei fatti ieri sera intorno alle 17.30 quando una pattuglia della stazione di Novellara, durante un servizio di controllo del territorio, notava sei persone, alcune delle quali non indossavano la mascherina,  intente a consumare bevande poco distanti da un bar del paese.

I militari si avvicinavano alle sei persone chiedendo i documenti al fine di essere generalizzate appurando che le stesse avevano poco prima acquistato le bevande dal vicino bar per poi consumarle in strada. Nel frattempo in ausilio giungeva anche il comandante della stazione che chiedeva i documenti al  39enne che, senza indossare la mascherina, si rifiutava di fornirli.

Informato sul fatto che si poteva uscire da casa solo per motivi di necessità, lavoro e salute e che non si poteva, come loro stavano facendo fino a poco prima, consumare bevande per strada per di più assembrandosi, l’uomo andava in escandescenza e a brevissima distanza dal militare incominciava a minacciarlo tenendo una condotta aggressiva.

In caserma, dove nel frattempo è stato condotto, l’uomo continuava a minacciare il maresciallo gettando a terra una bottiglietta d’acqua in suo possesso. Alla luce di quanto verificatosi l’uomo veniva arrestato in ordine ai citati riferimenti normativa violati e ristretto a disposizione della Procura reggiana.