MILANO (ITALPRESS) – Un cambio di passo per rafforzare il tessuto produttivo italiano e la sua competitività. E’ l’invito rivolto al governo da Francesco Mutti, presidente di Centromarca, intervistato da Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, alla web conference Legalità e concorrenza per il futuro del Paese. «E’ il momento di avviare un nuovo ciclo – dice Mutti – Le imprese chiedono meno regole, più semplici e stabili nel tempo. Bisogna velocizzare i tempi della giustizia. Chi non rispetta le leggi falsa la concorrenza, che è fondamentale per la ripartenza delle economie colpite da Covid-19». Al primo incontro del ciclo I valori della Marca, promosso da Centromarca in collaborazione con il Corriere della Sera, sono intervenuti diversi relatori, moderati da Daniela Manca, vice direttore del Corriere della Sera. Mauro Magatti, sociologo dell’Università Cattolica di Milano, ha sottolineato che «la legalità è un elemento indispensabile per rendere possibile il gioco complesso di una società avanzata. Tanto più oggi nella fase delicata della pandemia e del post pandemia. Ma è indispensabile che legalità e regole siano espressione della responsabilità di tutti i soggetti: pubblici, privati, collettivi e individuali». Massimiliano Valerii, direttore del Censis, ha posto l’accento sul “caso Italia”: «Per il 91% degli imprenditori la corruzione è un fenomeno endemico, rispetto al 63% dei paesi europei. E’ importante far emergere in maniera esplicita il conflitto d’interessi tra il vantaggio dei pochi che trasgrediscono le regole e il danno subito dall’intero sistema a causa dell’alterazione della concorrenza. Il Recovery Plan dovrà includere la legalità, cardine fondamentale per una crescita equa e inclusiva». Paola Severino, vice presidente Luiss Guido Carli, ha rimarcato che «il funzionamento della giustizia è un potente fattore di sviluppo del sistema economico. Specializzazione, efficienza e nuove tecnologie dovrebbero essere le tre parole chiave di una giustizia moderna e attenta alle istanze dei cittadini. La competizione tra i Paesi passa oggi anche attraverso una concorrenza tra ordinamenti che siano in grado di assicurare legalità, rapidità e certezza delle decisioni giudiziali come presupposto per lo sviluppo economico».
Nel suo intervento Roberto Rustichelli, presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dopo essersi soffermato sul rapporto tra la tutela della libera concorrenza e i diritti di privativa industriale per garantire il benessere collettivo e la sostenibilità del sistema, ha parlato dell’esigenza di contemperare le istanze della libera concorrenza e la tutela dell’innovazione. Si tratta di un tema che riguarda non solo la materia dei marchi ma anche quella dei brevetti come nel caso dei vaccini. «Il nostro Codice della proprietà industriale», ha sottolineato, «agli articoli 141 e 142, prevede la possibilità di un intervento rapido tramite DPR con cui si espropria, per ragioni di pubblica utilità, la titolarità o l’uso del brevetto, dietro corresponsione di un congruo indennizzo. Gli eventuali limiti, anche territoriali, possono essere superati attraverso il disposto dell’articolo 31 dell’accordo TRIPS (1994). Dunque, esiste già oggi nel nostro ordinamento la possibilità giuridica di produrre i vaccini, garantendo non solo la salute pubblica, ma anche l’uguaglianza nell’accesso ai vaccini previsto dall’articolo 3 della Costituzione».
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