Per il secondo anno consecutivo, le celebrazioni del 25 aprile (anniversario della Liberazione) avverranno anche a Formigine senza la presenza del pubblico, in ottemperanza alle misure anticontagio.

Ciononostante, l’Amministrazione comunale non ha rinunciato a un programma articolato in diversi momenti significativi, nel capoluogo e in alcune frazioni, per la parte centrale in diretta streaming sul canale Facebook istituzionale (ore 11); mentre l’intera manifestazione sarà visibile sul canale YouTube del Comune a partire dal 26 aprile.

Alle ore 9, il Sindaco Maria Costi si recherà a Magreta, in Piazza Kennedy, per deporre una corona presso il monumento ai caduti. Dalle 10.15 le celebrazioni proseguono all’interno del castello di Formigine, dove, oltre al Sindaco, terranno i loro discorsi Maurizio Ferraroni, Presidente ANPI e Luca Malagoli, Delegato ALPI. Come lo scorso anno, sarà presente un operatore sanitario dell’Ospedale di Sassuolo, come ringraziamento da parte di tutta la comunità per la dedizione dimostrata in questi lunghi mesi nella lotta contro il virus.

Alle ore 11, alla presenza delle autorità e di Paola Reggiani Gelmini, Vice presidente della Fondazione Marco Biagi, il parco di via San Giacomo sarà intitolato a Nilde Iotti. Nata a Reggio Emilia, la Iotti partecipò alla Resistenza dirigendo i Gruppi di difesa della donna. Fu deputato alla Costituente e alla Camera nel 1948 e in tutte le legislature successive. Nel giugno 1979 venne eletta presidente della Camera dei deputati, carica che mantenne fino all’aprile 1992. Nel suo discorso inaugurale, dichiarò: «Comprenderete la mia emozione per essere la prima donna nella storia d’Italia a ricoprire una delle più alte cariche dello Stato. Io stessa, non ve lo nascondo, vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne». Nel 1993 fu presidente della bicamerale sulle riforme istituzionali e nel 1997 venne eletta vicepresidente del Consiglio d’Europa.

“La Iotti è stata una donna in prima linea, come in prima linea sono oggi le donne di fronte alla pandemia: quelle che hanno perso più posti di lavoro, perché si sono caricate maggiormente della cura dei figli e dei familiari non autosufficienti – afferma il Sindaco Maria Costi – Oggi i dati Inail riportano che su 100 contagiati sul lavoro, 70 sono donne, quindi in prima linea anche su questo terribile fronte! Ecco perché quest’intitolazione ha un significato particolare quest’anno, quando le conquiste sulla parità di genere sembrano indietreggiare invece che avanzare”.

Le celebrazioni si concludono alle ore 12, a Villa Bianchi di Casinalbo, dove sarà deposta una targa commemorativa, alla presenza delle autorità e di Arrigo Ferrari dell’Associazione di Storia locale Ezechiello Zanni.

Questo edificio, infatti, già Opera Pia Bianchi dal 1841, il 17 marzo 1943 venne affidato all’Opera Piccoli Apostoli di don Zeno Saltini, con la direzione di don Ivo Silingardi. Durante l’occupazione nazifascista (8/9/1943 – 23/4/1945), nella villa vicina venne insediato il comando SS Emilia Occidentale. Alcuni i giovani ribelli, artefici della Resistenza, hanno trovato presso Villa Bianchi, assieme a ebrei, prigionieri di guerra inglesi e disertori nazifascisti, accoglienza, solidarietà e appoggio.