I Carabinieri della Stazione di Anzola Emilia hanno avviato le indagini ai sensi dell’Art. 609 undecies del Codice Penale – Adescamento di minorenni, per risalire all’identità di una persona che ha tentato di carpire la fiducia di una ragazzina spacciandosi per un coetaneo e proponendole uno scambio reciproco di fotografie delle parti intime con un servizio di messaggistica istantanea che consente di chattare anche in segreto con l’utilizzo di un “Timer di autodistruzione” per la cancellazione dei messaggi.

La ragazzina però, ricordando l’incontro online che aveva avuto di recente durante la didattica a distanza che la sua Scuola aveva organizzato con l’Arma dei Carabinieri per parlare di sexting e uso consapevole dei social network, ha avvisato subito la madre. La donna, in accordo con i militari, si è sostituita alla figlia e ha continuato a chattare con l’anonimo interlocutore che prima di svanire nel nulla le ha inviato la foto dei suoi genitali.

Dopo aver acquisito gli screenshot delle chat riprese dalla madre, i Carabinieri della Stazione di Anzola Emilia hanno avviato le indagini, particolarmente complesse, per risalire all’identità dell’orco, a causa della natura sofisticata del servizio di messaggistica istantanea utilizzato durante l’adescamento.