La Grande Musica Insieme a Bologna
Orchestra da Camera Italiana © Andrea Ranzi

Continua La Grande Musica Insieme a Bologna: per il concerto di domenica 2 maggio, Musica Insieme andrà infatti ad aprire le porte di Palazzo Magnani al pubblico. Costruito intorno alla fine del Cinquecento ed impreziosito dagli affreschi dei Carracci, Palazzo Magnani verrà “raccontato” da un testimonial d’eccezione come Stefano Bonaga, docente di antropologia filosofica presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna e voce autorevole della vita culturale bolognese. Il programma del concerto sarà invece introdotto da un altro grande protagonista della Stagione 2021, Giovanni Sollima.

Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di UniCredit, che ringraziamo anche per la concessione delle sale di Palazzo Magnani, il concerto ospiterà uno dei nostri massimi violinisti, Salvatore Accardo, solista e direttore dell’Orchestra da Camera Italiana, da lui stesso fondata nel 1996 con i migliori allievi ed ex allievi dell’Accademia “Stauffer” di Cremona. In programma tre rari brani strumentali di Gioachino Rossini, Giovanni Bottesini e Giuseppe Verdi, dove la cantabilità dell’opera italiana si sposa al virtuosismo degli archi.

Agli oltre 700 studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado di Bologna che hanno partecipato al secondo incontro di “Che Musica, Ragazzi!” con l’orchestra e i solisti del concerto, è stata riservata in esclusiva una  ricca anteprima di questo splendido programma. A partire da lunedì 3 maggio alle 20:30 il concerto sarà disponibile sul portale musicainsiemebologna.it, sul canale YouTube e sulla App gratuita di Musica Insieme.

Gli interpreti e il programma

Salvatore Accardo esordisce in pubblico a soli 14 anni eseguendo i Capricci di Paganini, vince il Primo Premio al Concorso di Ginevra a 15 anni, e due anni dopo, nel 1958, è primo vincitore assoluto dall’epoca della sua istituzione del Concorso “Paganini” di Genova. Suona regolarmente con le maggiori Orchestre, affiancando all’attività di solista quella di direttore. Nel 1996 fonda l’Orchestra da Camera Italiana con i migliori allievi ed ex allievi dell’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona. Discendendo tutti – unico esempio al mondo –dalla stessa scuola, gli archi dell’OCI raggiungono un’unità espressiva, tecnica e stilistica senza pari. L’OCI è ospite, tra gli altri, del Festival dello Schleswig-Holstein, della Cité de la Musique di Parigi, della Fondazione Gulbenkian di Lisbona, dei Festival MITO e di Verbier. Nata in una famiglia di musicisti, Laura Gorna si perfeziona con Salvatore Accardo. Primo violino dell’OCI, nel 2005 fonda EsTrio insieme alla violoncellista Cecilia Radic e alla pianista Laura Manzini. Perfezionatosi con Franco Petracchi all’Accademia “Stauffer”, Ermanno Calzolari è primo contrabbasso dell’OCI e dell’Orchestra del San Carlo di Napoli.

L’Orchestra da Camera Italiana propone per I Concerti 2021 un programma che ci mostra il lato meno conosciuto di grandi operisti italiani come Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi: quello della musica da camera strumentale, genere nel quale del resto Rossini si è cimentato intensamente, una volta abbandonate le scene internazionali, mentre per Verdi il Quartetto in mi minore rappresenta l’unico frutto per questo organico. In entrambi i casi, tuttavia, l’universale celebrità degli operisti ne ha oscurato i pur pregevolissimi brani strumentali. La Sonata a 4 n. 2 in la maggiore di Rossini appartiene a un ciclo di sei Sonate per due violini, violoncello e contrabbasso scritte nell’estate del 1804, appena dodicenne, e da lui definite «Sei orrende sonate composte da me nella casa di campagna del mio amico e mecenate Triossi, all’età più giovane, non avendo mai avuto una lezione di approfondimento. Erano tutte composte e copiate in tre giorni». In realtà, al di là della “leggerezza” d’intenti (e della presenza del contrabbasso in omaggio al suo ospite Agostino Triossi, appunto, che se ne dilettava), le sonate contengono già in nuce la bravura costruttiva e la freschezza melodica che avrebbe consacrato il “Cigno di Pesaro” nell’Olimpo degli operisti. Per Verdi, invece, il Quartetto è opera della maturità, e vero e proprio cimento dell’operista con un genere “austro-tedesco” in cui dimostra altrettanta perizia. Ancora stabilmente in repertorio, il Quartetto di Verdi (qui nella versione “amplificata” nel numero dei componenti) non è in realtà secondo in nulla alla scuola austro-tedesca, a cui contrappone uno stile tutto italiano, senza però abdicare al magistero contrappuntistico, come nello Scherzo Fuga conclusivo. Ed è una “strana coppia” di solisti quella che anima il Gran Duo Concertante scritto da Giovanni Bottesini nel 1880: due contrabbassi, in origine, poi sostituiti da un contrabbasso e un violino nella trascrizione di Camillo Sivori, impegnati in una “scena d’opera” (ancora una volta, tutta italiana) ad alto tasso di virtuosismo.

In ottemperanza alle disposizioni governative legate all’emergenza epidemiologica, le date e gli orari dei Concerti potrebbero subire variazioni. Sarà cura di Musica Insieme informare il pubblico di eventuali modifiche al calendario utilizzando i propri canali di comunicazione

Per informazioni: Fondazione Musica Insieme
Tel. 051 271932 – info@musicainsiemebologna.it – www.musicainsiemebologna.it