Dieci donne del distretto ceramico, ognuna con una storia di sofferenza personale alle spalle, potranno usufruire di un percorso di reinserimento sociale e lavorativo, grazie al progetto del Comune di Maranello che le vedrà impegnate nella gestione dell’attività di accoglienza e ricezione presso la villa confiscata alla criminalità organizzata in località Fogliano a Maranello.

Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e attraverso un finanziamento della Regione Emilia-Romagna, prende il via in questi giorni con una formazione professionale coordinata dalla Cooperativa Onlus Centro Sociale Papa Giovanni XXIII e realizzata dal personale della Scuola Alberghiera e di Ristorazione IAL di Serramazzoni: 65 ore di lezione, tra teoria e pratica, con l’obiettivo di fornire alle donne coinvolte gli strumenti necessari per la gestione dell’attività di ospitalità prevista nei locali del bene confiscato dall’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e assegnato al Comune di Maranello.

Diverse le materie affrontate, dalla sicurezza sul lavoro al protocollo alimentare HACCP, dalla comunicazione alla ricezione alberghiera, dall’housekeeping alla somministrazione di colazioni e aperitivi, per formare figure che andranno dall’addetta al ricevimento a chi si dovrà occupare di produzione e distribuzione pasti per la prima colazione.
Una opportunità importante di ripartenza, sul piano personale, sociale e professionale, per donne con una storia individuale difficile, ragazze madri o in difficoltà, inserite in un percorso virtuoso su indicazione dei Servizi Sociali distrettuali, per dare una svolta alla propria condizione di fragilità e disagio. Una nuova possibilità di inserimento sociale, di ritorno alla vita lavorativa e di relazione dopo esperienze spesso traumatiche e drammatiche, che si inserisce nel contesto più ampio delle politiche di tutela delle donne intraprese dall’Unione dei Comuni.

La struttura ricettiva sorgerà nella villa di via Fondo Val Grizzaga confiscata alla criminalità organizzata, in cui è in corso un intervento, cofinanziato dalla Regione, di ristrutturazione e adeguamento degli spazi: oltre al rifacimento e la messa a norma degli impianti, opere di rifinitura o sistemazione degli elementi abusivi, è prevista la realizzazione di camere per gli ospiti, cucina e servizi. Prevista entro la fine dell’anno la conclusione dei lavori.
L’immobile era stato sequestrato nell’ambito dell’indagine (convenzionalmente denominata Point Break), condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Modena dal 26 luglio 2006, giorno dell’attentato esplosivo all’Agenzia delle Entrate di Sassuolo. L’attività consentì di ricondurre l’attentato ad un’azione di matrice mafiosa e di trarre in arresto sette persone di origine calabrese per il reato di reimpiego di denaro della cosca di ’ndrangheta  “Arena” di Isola di Capo Rizzuto, reato attuato mediante società del modenese (oltre che di reati fallimentari e tributari e una tentata estorsione). Il nucleo investigativo dei Carabinieri di Modena, nell’ambito di un più ampio sequestro preventivo di beni, tra i quali figurava anche la villa di Maranello, la sottrasse dalle mani della criminalità organizzata, all’epoca di proprietà di un imprenditore, arrestato nell’operazione. A seguito della Sentenza della suprema Corte di Cassazione del 2014, la villa di Maranello è stata definitivamente confiscata ed è successivamente divenuta di proprietà del Comune.