La Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto in esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena il 10 maggio 2021, un cittadino italiano, nato in Marocco, di 42 anni, ritenuto responsabile del raid notturno del 30 aprile scorso ai danni di uffici pubblici ubicati nel comune di Modena.

L’uomo, dopo aver cosparso di liquido infiammabile la corona deposta in occasione delle cerimonie del 25 aprile presso la sede della Circoscrizione 1 del Comune in piazza Redecocca, le aveva dato fuoco con l’intento di cagionare un incendio, bloccato sul nascere grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco.

Portatosi presso l’Ufficio Anagrafe del Comune, aveva distrutto alcune vetrate dell’edificio con una vanga; si era quindi diretto all’INPS di viale Reiter dove aveva cosparso di liquido infiammabile la porta di ingresso della sede e quella dell’Ufficio Medico Legale di via Misley, per poi appiccare il fuoco.

Dalle indagini, avviate nell’immediatezza dei fatti dalla D.I.G.O.S. con il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Modena, nella persona del Sostituto Procuratore Francesca Graziano, è emerso che, sempre il 30 aprile, il 42enne aveva colpito con un machete una giovane donna per futili motivi in quanto la vittima si trovava all’interno di una area riservata ai cani in piazza Cittadella senza avere al seguito un animale.

L’attività investigativa ha permesso di raccogliere, anche attraverso la meticolosa acquisizione di immagini registrate dalle telecamere di alcuni siti ubicati nei pressi dei luoghi teatro dei fatti, una serie di elementi investigativi e probatori a carico del 42enne, tra cui gli abiti utilizzati in occasione della commissione degli eventi delittuosi, i liquidi infiammabili, compreso l’accendino necessario per appiccare il fuoco, nonché un’impronta papillare rilevata dal Gabinetto di Polizia Scientifica su una vetrata dell’Ufficio Anagrafe la cui successiva comparazione dattiloscopica, l’attribuiva proprio all’indagato.

Nel corso delle indagini è stato altresì rinvenuto e sequestrato uno dei machete utilizzato dall’indagato per cagionare le lesioni alla donna, nonché diversi coltelli, una fionda ed un arco da tiro professionale munito di due frecce con punta in ferro.

La donna, nei giorni che hanno preceduto l’emissione urgente della misura cautelare in carcere, è stata nuovamente cercata, invano, dall’indagato che, armatosi ancora una volta di un’arma da taglio, si era ripromesso di ucciderla comunicando il proposito delittuoso ad alcuni amici della ragazza.

Gli importanti elementi di prova enucleati, l’estrema gravità delle condotte perpetrate nonché il mancato controllo dei conclamati e pericolosi istinti aggressivi, hanno consentito al Pubblico Ministero di richiedere ed ottenere con urgenza dal G.I.P. del Tribunale di Modena il provvedimento restrittivo della libertà personale.

Durante le fasi dell’arresto, all’interno del furgone Fiat Ducato in uso al 42enne sono state rinvenute e sequestrate altre armi da taglio tra cui due roncole e due machete.

Al termine delle formalità di rito, lo straniero è stato associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.